Le testuggini e le tartarughe hanno un'origine molto antica che ha lasciato tracce in Europa ma, almeno stando a quanto conosciamo attualmente, non in Italia. Sebbene questi organismi abbiano evoluto un guscio sostanzialmente simile a quello attuale già a partire dal Triassico superiore, le specie che abitano ora l'Europa compaiono solo nel corso degli ultimi milioni di anni, fra il Pliocene e il Pleistocene. Non è quindi possibile considerare questi organismi come dei fossili viventi anche se superficialmente somigliano ai loro più antichi progenitori. Il record paleontologico e archeologico italiano ha restituito numerosi fossili di testuggini e tartarughe (oltre 400 dati taxon/località che rappresentano circa un terzo dei dati relativi ai rettili disponibili attualmente) e testimonia la presenza dei tre generi attualmente nidificanti - Caretta, Emys e Testudo - ma anche di Mauremys, Trionyx, testuggini giganti e alcuni pleurodiri. I resti provenienti dai giacimenti archeologici spesso indicano che testuggini e tartarughe sono state utilizzate con finalità alimentari e culturali, chiarendo che gli esseri umani, in un modo o nell’altro, minacciano da sempre la sopravvivenza di questi animali anche se non è possibile dimostrare su base archeologica che l’attività dell’uomo sia stata responsabile di fenomeni di estirpazione in Italia.
Testuggini e tartarughe italiane in una prospettiva temporale
Delfino M.
First
2020-01-01
Abstract
Le testuggini e le tartarughe hanno un'origine molto antica che ha lasciato tracce in Europa ma, almeno stando a quanto conosciamo attualmente, non in Italia. Sebbene questi organismi abbiano evoluto un guscio sostanzialmente simile a quello attuale già a partire dal Triassico superiore, le specie che abitano ora l'Europa compaiono solo nel corso degli ultimi milioni di anni, fra il Pliocene e il Pleistocene. Non è quindi possibile considerare questi organismi come dei fossili viventi anche se superficialmente somigliano ai loro più antichi progenitori. Il record paleontologico e archeologico italiano ha restituito numerosi fossili di testuggini e tartarughe (oltre 400 dati taxon/località che rappresentano circa un terzo dei dati relativi ai rettili disponibili attualmente) e testimonia la presenza dei tre generi attualmente nidificanti - Caretta, Emys e Testudo - ma anche di Mauremys, Trionyx, testuggini giganti e alcuni pleurodiri. I resti provenienti dai giacimenti archeologici spesso indicano che testuggini e tartarughe sono state utilizzate con finalità alimentari e culturali, chiarendo che gli esseri umani, in un modo o nell’altro, minacciano da sempre la sopravvivenza di questi animali anche se non è possibile dimostrare su base archeologica che l’attività dell’uomo sia stata responsabile di fenomeni di estirpazione in Italia.File | Dimensione | Formato | |
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