La radiologia domiciliare s’inserisce nel più ampio contesto della diagnostica domiciliare dell’Ospedalizzazione a Domicilio (OAD), obiettivo della quale è rilevare informazioni diagnostiche presso l’abitazione della persona (oltre a quelli del Progetto che prevedono l’utilizzo di radiazioni ionizzanti, si effettuano esami ecografici, elettroencefalografici, ECG). L’ Ospedalizzazione a Domicilio ha fra i molteplici obiettivi: ridurre il tasso di ospedalizzazione; - reinserire precocemente il malato, specialmente anziano, nel suo contesto sociale e familiare dopo il ricovero in ospedale; - migliorare le prestazioni ai malati cronici e a quelli in fase terminale; - innescare metodologie di intervento sanitario integrato ed unificato. L’attivazione del Servizio di OAD può avvenire su diretta richiesta del medico di medicina generale (medico di famiglia) in alternativa al ricovero tradizionale oppure su richiesta dei medici dei reparti, per consentire dimissioni precoci e protette. L’ Ospedalizzazione a Domicilio, attivato dall’ottobre 1985 presso la Divisione Universitaria di Geriatria dell’AOU San Giovanni Battista di Torino, dal maggio 2001 è stata anche avviata un’attiva collaborazione tra servizio di OAD e il Pronto Soccorso (PS) della stessa azienda per proporre, laddove possibile, le cure a domicilio come alternativa al ricovero in ospedale. Attualmente, circa il 62% dei pazienti OAD proviene dal PS, il 25% dal territorio (su proposta del medico di medicina generale) e il 13% dai reparti dell’AOU. Per la selezione dei pazienti, che devono dare il proprio consenso informato così come anche il caregiver, si tiene conto di alcuni criteri quali: - adeguato supporto familiare o più in generale del caregiver; - domicilio nell’area geografica di appartenenza del Servizio di OAD; - caratteristiche cliniche del paziente tali da richiedere il ricovero ospedaliero.
PROGETTO SPERIMENTALE DI RADIOLOGIA DOMICILIARE: aspetti qualitativi, economici e sociali. (Tesi di Laurea specialistica sperimentale SNT-SPEC/3)
Francesco Paolo SELLITTI
2009-01-01
Abstract
La radiologia domiciliare s’inserisce nel più ampio contesto della diagnostica domiciliare dell’Ospedalizzazione a Domicilio (OAD), obiettivo della quale è rilevare informazioni diagnostiche presso l’abitazione della persona (oltre a quelli del Progetto che prevedono l’utilizzo di radiazioni ionizzanti, si effettuano esami ecografici, elettroencefalografici, ECG). L’ Ospedalizzazione a Domicilio ha fra i molteplici obiettivi: ridurre il tasso di ospedalizzazione; - reinserire precocemente il malato, specialmente anziano, nel suo contesto sociale e familiare dopo il ricovero in ospedale; - migliorare le prestazioni ai malati cronici e a quelli in fase terminale; - innescare metodologie di intervento sanitario integrato ed unificato. L’attivazione del Servizio di OAD può avvenire su diretta richiesta del medico di medicina generale (medico di famiglia) in alternativa al ricovero tradizionale oppure su richiesta dei medici dei reparti, per consentire dimissioni precoci e protette. L’ Ospedalizzazione a Domicilio, attivato dall’ottobre 1985 presso la Divisione Universitaria di Geriatria dell’AOU San Giovanni Battista di Torino, dal maggio 2001 è stata anche avviata un’attiva collaborazione tra servizio di OAD e il Pronto Soccorso (PS) della stessa azienda per proporre, laddove possibile, le cure a domicilio come alternativa al ricovero in ospedale. Attualmente, circa il 62% dei pazienti OAD proviene dal PS, il 25% dal territorio (su proposta del medico di medicina generale) e il 13% dai reparti dell’AOU. Per la selezione dei pazienti, che devono dare il proprio consenso informato così come anche il caregiver, si tiene conto di alcuni criteri quali: - adeguato supporto familiare o più in generale del caregiver; - domicilio nell’area geografica di appartenenza del Servizio di OAD; - caratteristiche cliniche del paziente tali da richiedere il ricovero ospedaliero.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: Tesi sperimentale Laurea specialistica SNT-SPEC/3
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