Se si legge la Costituzione nella prospettiva dei diritti umani e di una democrazia sostanziale, se si valorizza la sua tensione all’effettività e l’attuazione magis ut valeat delle sue norme, si può concludere nel senso che già rebus sic stantibus gli stranieri devono essere riconosciuti titolari del diritto di voto. Certo, nell’era dell’esternalizzazione delle frontiere e della delocalizzazione dell’asilo, quando lo straniero è il nemico, da respingere ed allontanare, sempre che non rientri nella quota di coloro che sono utili al mercato del lavoro (come insegna la politica dei decreti flussi), pare irenico idealismo ragionare di estensione della partecipazione politica. Il giurista, tuttavia, non deve asserragliarsi nelle trincee dell’esegeta delle norme, o, peggio, crogiolarsi nel ruolo di servo del potere, ma deve provare a «scalare il cielo». Sommario. I. Lo straniero tra criminalizzazione e disumanizzazione. II. Il riconoscimento del diritto di voto degli stranieri tra divieto, possibilità e dovere. III. Nel nome della costituzione «tutti gli uomini, il cui comune interesse e legame permanente con la comunità è sufficientemente provato, hanno diritto di voto». IV. L’assalto al cielo del voto.

La partecipazione politica degli stranieri in Italia

A. Algostino
2022-01-01

Abstract

Se si legge la Costituzione nella prospettiva dei diritti umani e di una democrazia sostanziale, se si valorizza la sua tensione all’effettività e l’attuazione magis ut valeat delle sue norme, si può concludere nel senso che già rebus sic stantibus gli stranieri devono essere riconosciuti titolari del diritto di voto. Certo, nell’era dell’esternalizzazione delle frontiere e della delocalizzazione dell’asilo, quando lo straniero è il nemico, da respingere ed allontanare, sempre che non rientri nella quota di coloro che sono utili al mercato del lavoro (come insegna la politica dei decreti flussi), pare irenico idealismo ragionare di estensione della partecipazione politica. Il giurista, tuttavia, non deve asserragliarsi nelle trincee dell’esegeta delle norme, o, peggio, crogiolarsi nel ruolo di servo del potere, ma deve provare a «scalare il cielo». Sommario. I. Lo straniero tra criminalizzazione e disumanizzazione. II. Il riconoscimento del diritto di voto degli stranieri tra divieto, possibilità e dovere. III. Nel nome della costituzione «tutti gli uomini, il cui comune interesse e legame permanente con la comunità è sufficientemente provato, hanno diritto di voto». IV. L’assalto al cielo del voto.
2022
Desafíos y límites de la política migratoria en Europa y América. Perspectivas de derecho comparado
Aranzadi
201
217
978-84-1125-247-8
diritto di voto, partecipazione politica, immigrazione, straniero, Costituzione
A. Algostino
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