La selezione e l’acquisizione documentaria dovrebbero rappresentare l’approdo finale di un attento processo programmatico, finalizzato alla definizione dei criteri e delle linee guida da seguire in fase di sviluppo delle collezioni. A tal proposito, un ruolo importante è stato tradizionalmente attribuito all’analisi delle raccolte esistenti, da condurre sulla base di approcci e metodi differenti. Sarebbe auspicabile rafforzare e ampliare questa cultura valutativa, adottando una prospettiva sempre meno autoreferenziale e in grado di favorire il dialogo tra i bibliotecari e gli altri attori della filiera del libro. In particolare, le riflessioni sulle collezioni non dovrebbero prescindere da una conoscenza approfondita da parte dei bibliotecari sia dell’offerta editoriale e dell’andamento del mercato, sia del modo in cui i relativi dati sono organizzati. Come è noto, i sistemi di classificazione dell’offerta editoriale (CCE e Thema) non corrispondono a quello utilizzato da quasi tutte le biblioteche pubbliche italiane, ossia la CDD: ciò comporta difficoltà di comunicazione tra i due mondi che non possono essere ignorate. Il presente contributo intende offrire alcuni spunti metodologici per iniziare a mappare le due tipologie di linguaggi e giungere – al netto delle necessarie approssimazioni dovute alle differenze sostanziali che li contraddistinguono – alla definizione di uno schema di corrispondenza. Esso potrebbe essere utile per editori, fornitori e bibliotecari. Questi ultimi, ad esempio, avrebbero gli strumenti cognitivi per compiere ricerche più mirate nei database dei fornitori e in quelli editoriali, per effettuare utili benchmarking tra ciò che viene pubblicato e ciò che viene acquisito dalle biblioteche, nonché per valorizzare al meglio la bibliodiversità dell’offerta editoriale in fase di sviluppo delle collezioni.
Per uno schema di corrispondenza tra le classificazioni editoriali e la CDD: riflessioni preliminari a favore di uno sviluppo delle collezioni maggiormente data-driven
Dinotola, Sara
2023-01-01
Abstract
La selezione e l’acquisizione documentaria dovrebbero rappresentare l’approdo finale di un attento processo programmatico, finalizzato alla definizione dei criteri e delle linee guida da seguire in fase di sviluppo delle collezioni. A tal proposito, un ruolo importante è stato tradizionalmente attribuito all’analisi delle raccolte esistenti, da condurre sulla base di approcci e metodi differenti. Sarebbe auspicabile rafforzare e ampliare questa cultura valutativa, adottando una prospettiva sempre meno autoreferenziale e in grado di favorire il dialogo tra i bibliotecari e gli altri attori della filiera del libro. In particolare, le riflessioni sulle collezioni non dovrebbero prescindere da una conoscenza approfondita da parte dei bibliotecari sia dell’offerta editoriale e dell’andamento del mercato, sia del modo in cui i relativi dati sono organizzati. Come è noto, i sistemi di classificazione dell’offerta editoriale (CCE e Thema) non corrispondono a quello utilizzato da quasi tutte le biblioteche pubbliche italiane, ossia la CDD: ciò comporta difficoltà di comunicazione tra i due mondi che non possono essere ignorate. Il presente contributo intende offrire alcuni spunti metodologici per iniziare a mappare le due tipologie di linguaggi e giungere – al netto delle necessarie approssimazioni dovute alle differenze sostanziali che li contraddistinguono – alla definizione di uno schema di corrispondenza. Esso potrebbe essere utile per editori, fornitori e bibliotecari. Questi ultimi, ad esempio, avrebbero gli strumenti cognitivi per compiere ricerche più mirate nei database dei fornitori e in quelli editoriali, per effettuare utili benchmarking tra ciò che viene pubblicato e ciò che viene acquisito dalle biblioteche, nonché per valorizzare al meglio la bibliodiversità dell’offerta editoriale in fase di sviluppo delle collezioni.File | Dimensione | Formato | |
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