Il contributo verte sui modi e le ragioni di una sfaccettata integrazione della disabilità in contesti sociali chiusi, sull'esempio di Geschichte vom alten Kind (1999) di Jenny Erpenbeck. La protagonista di questo primo racconto di Erpenbeck porta lo stigma di un corpo a tutti gli effetti disabile senza essere definito letteralmente tale. Questo corpo enorme, informe e goffo, tuttavia, simboleggia una disabilità fisica oltre che mentale e porta la questione dell'inclusione di soggetti devianti al centro del discorso intorno alla norma, ai concetti di alterità e identità, in una crescente visione materialista della realtà, che incrocia le più recenti istanze del femminismo materialista. La disabilità viene quindi messa in discussione nel suo potenziale simbolico, al fine di passare in rassegna i modelli tradizionali legati alla comprensione e all'interpretazione dell' "altro fragile" esposti da Mitchell e Snyder (2002, 2004) e osservare la disabilità in una nuova prospettiva critica. Infatti, più che una metafora che ci aiuti a comprendere la realtà, la disabilità nella letteratura contemporanea è un modello estetico utile a riportare l'attenzione sul corpo e superare il rifiuto della vulnerabilità. Perché prima ancora che nel mondo reale, è nella diegesi che si dispiegano le possibilità di integrazione sociale dei corpi disabili.
Jenny Erpenbecks "Geschichte vom alten Kind" (1999) als ästhetisches Behinderungsmodell
ULRICH, Silvia
2022-01-01
Abstract
Il contributo verte sui modi e le ragioni di una sfaccettata integrazione della disabilità in contesti sociali chiusi, sull'esempio di Geschichte vom alten Kind (1999) di Jenny Erpenbeck. La protagonista di questo primo racconto di Erpenbeck porta lo stigma di un corpo a tutti gli effetti disabile senza essere definito letteralmente tale. Questo corpo enorme, informe e goffo, tuttavia, simboleggia una disabilità fisica oltre che mentale e porta la questione dell'inclusione di soggetti devianti al centro del discorso intorno alla norma, ai concetti di alterità e identità, in una crescente visione materialista della realtà, che incrocia le più recenti istanze del femminismo materialista. La disabilità viene quindi messa in discussione nel suo potenziale simbolico, al fine di passare in rassegna i modelli tradizionali legati alla comprensione e all'interpretazione dell' "altro fragile" esposti da Mitchell e Snyder (2002, 2004) e osservare la disabilità in una nuova prospettiva critica. Infatti, più che una metafora che ci aiuti a comprendere la realtà, la disabilità nella letteratura contemporanea è un modello estetico utile a riportare l'attenzione sul corpo e superare il rifiuto della vulnerabilità. Perché prima ancora che nel mondo reale, è nella diegesi che si dispiegano le possibilità di integrazione sociale dei corpi disabili.File | Dimensione | Formato | |
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