La gestione del rischio in una struttura sanitaria mira a migliorare l’efficienza del Servizio sanitario e, di conseguenza, a ottimizzare l'uso delle risorse disponibili. Questo contesto ha favorito l’introduzione della figura del risk manager, un professionista con competenze manageriali specifiche nella gestione del rischio, incaricato di garantire sia la sicurezza del paziente (e quindi la qualità delle cure) sia di prevenire e ridurre il rischio, gli errori e i danni che possono verificarsi durante l’erogazione dei Servizi sanitari. La gestione del rischio clinico rappresenta, quindi, un processo sistematico che unisce sia la dimensione clinica che quella economica aziendale. In Italia, il Governo ha emanato nel 2017 una normativa finalizzata a definire in maniera più dettagliata i concetti di rischio clinico e di responsabilità civile verso terzi, nonché di responsabilità medica dei professionisti sanitari nei confronti dei pazienti. In seguito, nel 2024, sono stati introdotti i Decreti attuativi per incentivare le aziende sanitarie e i professionisti sanitari ad assicurare la propria responsabilità civile nei confronti dei pazienti danneggiati. Tali Decreti rappresentano una risposta alla crescente difficoltà nel garantire la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale italiano, rendendo essenziale una gestione ottimale delle risorse disponibili. Essi hanno inoltre portato alla stesura di una tabella unica nazionale per la valutazione del danno non patrimoniale, al fine di fornire una valutazione omogenea e chiara dei danni gravi legati alla responsabilità sanitaria per garantire una maggiore tenuta finanziaria dell’intero Servizio sanitario. La tesi, quindi, approfondisce tre casi studio. Il primo monitora l'evoluzione degli accantonamenti nel fondo rischi e la gestione del fondo stesso nell’ottica di garantire alle aziende sanitarie locali pubbliche italiane le risorse economiche necessarie a coprire eventuali perdite future correlate ai danni subiti dai pazienti. Il secondo approfondisce il tema della responsabilità civile nel settore sanitario, in quanto influisce direttamente sulle risorse economiche a disposizione delle aziende sanitarie. Infine, il terzo descrive le minacce esterne, come quelle di tipo informatico, che possono compromettere la sicurezza dei dati e, soprattutto, la continuità operativa. L'obiettivo della tesi è di razionalizzare le principali conoscenze sulla gestione del rischio clinico dal punto di vista economico aziendale all’interno delle strutture sanitarie, al fine di accrescere la conoscenza economico aziendale relativa al clinical risk management. La metodologia utilizzata nella tesi per i tre casi studio è, rispettivamente, esplorativa (basata su un’analisi quantitativa), longitudinale (basata su un’analisi qualitativa) e una revisione sistematica della letteratura. I risultati della tesi descrivono l’evoluzione dell’accantonamento delle risorse economiche nel fondo per rischi delle aziende sanitarie locali pubbliche italiane, l’evoluzione del modello di risarcimento per la responsabilità civile sanitaria verso terzi della Regione Piemonte, riconosciuto come uno dei migliori in Italia secondo l’Indice di qualità ed efficienza, e un nuovo rischio per le aziende sanitarie, ovvero il cyber risk. Il contributo dei risultati della tesi evidenzia l’importanza della sostenibilità del risarcimento del danno causato al paziente durante la prestazione sanitaria analizzando l’evoluzione dell’ammontare delle risorse accantonate, il modello di responsabilità civile verso terzi scelto e le minacce esterne come il rischio informatico. Le future opportunità di ricerca riguardano l’implementazione del Decreto attuativo in risposta alla normativa sia dal punto di vista teorico che pratico, con particolare riferimento alla gestione del rischio in ambito sanitario, includendo aspetti clinici e, soprattutto, economici.
L’evoluzione della gestione del rischio in sanità: casi e approfondimenti di un contesto nazionale(2024 Nov 07).
L’evoluzione della gestione del rischio in sanità: casi e approfondimenti di un contesto nazionale
RIZZI, ALESSANDRO
2024-11-07
Abstract
La gestione del rischio in una struttura sanitaria mira a migliorare l’efficienza del Servizio sanitario e, di conseguenza, a ottimizzare l'uso delle risorse disponibili. Questo contesto ha favorito l’introduzione della figura del risk manager, un professionista con competenze manageriali specifiche nella gestione del rischio, incaricato di garantire sia la sicurezza del paziente (e quindi la qualità delle cure) sia di prevenire e ridurre il rischio, gli errori e i danni che possono verificarsi durante l’erogazione dei Servizi sanitari. La gestione del rischio clinico rappresenta, quindi, un processo sistematico che unisce sia la dimensione clinica che quella economica aziendale. In Italia, il Governo ha emanato nel 2017 una normativa finalizzata a definire in maniera più dettagliata i concetti di rischio clinico e di responsabilità civile verso terzi, nonché di responsabilità medica dei professionisti sanitari nei confronti dei pazienti. In seguito, nel 2024, sono stati introdotti i Decreti attuativi per incentivare le aziende sanitarie e i professionisti sanitari ad assicurare la propria responsabilità civile nei confronti dei pazienti danneggiati. Tali Decreti rappresentano una risposta alla crescente difficoltà nel garantire la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale italiano, rendendo essenziale una gestione ottimale delle risorse disponibili. Essi hanno inoltre portato alla stesura di una tabella unica nazionale per la valutazione del danno non patrimoniale, al fine di fornire una valutazione omogenea e chiara dei danni gravi legati alla responsabilità sanitaria per garantire una maggiore tenuta finanziaria dell’intero Servizio sanitario. La tesi, quindi, approfondisce tre casi studio. Il primo monitora l'evoluzione degli accantonamenti nel fondo rischi e la gestione del fondo stesso nell’ottica di garantire alle aziende sanitarie locali pubbliche italiane le risorse economiche necessarie a coprire eventuali perdite future correlate ai danni subiti dai pazienti. Il secondo approfondisce il tema della responsabilità civile nel settore sanitario, in quanto influisce direttamente sulle risorse economiche a disposizione delle aziende sanitarie. Infine, il terzo descrive le minacce esterne, come quelle di tipo informatico, che possono compromettere la sicurezza dei dati e, soprattutto, la continuità operativa. L'obiettivo della tesi è di razionalizzare le principali conoscenze sulla gestione del rischio clinico dal punto di vista economico aziendale all’interno delle strutture sanitarie, al fine di accrescere la conoscenza economico aziendale relativa al clinical risk management. La metodologia utilizzata nella tesi per i tre casi studio è, rispettivamente, esplorativa (basata su un’analisi quantitativa), longitudinale (basata su un’analisi qualitativa) e una revisione sistematica della letteratura. I risultati della tesi descrivono l’evoluzione dell’accantonamento delle risorse economiche nel fondo per rischi delle aziende sanitarie locali pubbliche italiane, l’evoluzione del modello di risarcimento per la responsabilità civile sanitaria verso terzi della Regione Piemonte, riconosciuto come uno dei migliori in Italia secondo l’Indice di qualità ed efficienza, e un nuovo rischio per le aziende sanitarie, ovvero il cyber risk. Il contributo dei risultati della tesi evidenzia l’importanza della sostenibilità del risarcimento del danno causato al paziente durante la prestazione sanitaria analizzando l’evoluzione dell’ammontare delle risorse accantonate, il modello di responsabilità civile verso terzi scelto e le minacce esterne come il rischio informatico. Le future opportunità di ricerca riguardano l’implementazione del Decreto attuativo in risposta alla normativa sia dal punto di vista teorico che pratico, con particolare riferimento alla gestione del rischio in ambito sanitario, includendo aspetti clinici e, soprattutto, economici.File | Dimensione | Formato | |
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