Titolo: Progetto di inserimento del farmacista clinico nel team di oncologia: l’esperienza dell’Ospedale Parini di Aosta. Autori: Russo I. (1-2), Amadio M. (1), Luboz J. (1), Giordano L. (1-2), Bidese E. (1-2), Agostino E. (1-2), Petracca A. (1), Ferroni M. (1), Fadda A. (1) - 1) SC Farmacia AUSL Valle d’Aosta; 2) Università degli studi di Torino. Obiettivo:sviluppo di un progetto di inserimento del farmacista di reparto all’interno nel team di oncologia per il miglioramento della gestione clinica delle terapie orali. Introduzione: La figura del farmacista ospedaliero si è evoluta notevolmente negli ultimi decenni, trasformandosi da semplice dispensatore di farmaci a professionista clinico integrato nel team sanitario. La sua integrazione rappresenta un passo fondamentale per migliorare la qualità e la sicurezza delle cure oncologiche. Questo progetto ha concretizzato l’avvio dei primi servizi di farmacia clinica oncologica in VdA, riguardo a counseling ed educazione sanitaria al paziente, ricognizione e riconciliazione terapeutiche, monitoraggio dell’aderenza e della tollerabilità delle terapie orali. Metodi:Il progetto si è sviluppato su due fronti principali: 1) appropriatezza prescrittiva e supporto alle decisioni cliniche: partecipazione alle riunioni settimanali dell’equipe oncologica, supporto in fase prescrittiva e avvio di processi sistematici di ricognizione e riconciliazione terapeutica. 2) counseling farmaceutico e gestione domiciliare delle terapie orali: avviati colloqui con i pazienti al ritiro della terapia e follow up telefonici e consegnati materiali di supporto quali una scheda informativa sul farmaco, un diario per il monitoraggio di aderenza e tollerabilità delle terapie e un questionario a punteggio per quantificare il livello di aderenza del paziente. Risultati:Tra luglio e settembre sono state eseguite 14 ricognizioni dalle quali sono state identificate 18 potenziali interazioni (6 farmacocinetiche e 12 farmacodinamiche). Eseguite 21 consulenze sulle terapie: i pazienti erano 10 uomini e 11 donne, età media 58 anni e assumevano una terapia orale ricompresa tra CDK 4/6i, TKi, PARPi, RAF-chinasi-i e capecitabina. Effetti collaterali osservati: nausea, diarrea, vomito, dolori addominali, alterazione dei valori pressori, alterazioni del gusto, stanchezza, dolori muscolari-articolari. In due casi invece si è verificata una momentanea sospensione del farmaco e successiva riduzione di dosaggio. Infine, 18 pazienti su 21 sono risultati ben aderenti, 3 parzialmente aderenti e nessuno non aderente. Discussione e conclusione: Nonostante il breve periodo di raccolta dati è stato possibile osservare l’efficacia concreta della presenza del farmacista in reparto: dalle analisi sulle interazioni sono state avviate modifiche di terapie con miglioramento di qualità e aspettativa di vita dei pazienti. Siamo riusciti a creare un ottimo clima di collaborazione e un rapporto di fiducia con gli oncologi. E’ stato inoltre possibile instaurare una relazione autentica anche con i pazienti, i cui feedback sui momenti di colloquio e follow up telefonico sono stati molto positivi. Il progetto proseguirà con attività di telefarmacia, empowerment per farmacisti e tracciatura e rendicontazione delle attività erogate dal farmacista nel flusso ordinario delle attività sanitarie.

Progetto di inserimento del farmacista clinico nel team di oncologia: l’esperienza dell’ospedale Parini di Aosta.

Russo I;Amadio M;Luboz J;Giordano L;Bidese E;Agostino E;Ferroni M;
2024-01-01

Abstract

Titolo: Progetto di inserimento del farmacista clinico nel team di oncologia: l’esperienza dell’Ospedale Parini di Aosta. Autori: Russo I. (1-2), Amadio M. (1), Luboz J. (1), Giordano L. (1-2), Bidese E. (1-2), Agostino E. (1-2), Petracca A. (1), Ferroni M. (1), Fadda A. (1) - 1) SC Farmacia AUSL Valle d’Aosta; 2) Università degli studi di Torino. Obiettivo:sviluppo di un progetto di inserimento del farmacista di reparto all’interno nel team di oncologia per il miglioramento della gestione clinica delle terapie orali. Introduzione: La figura del farmacista ospedaliero si è evoluta notevolmente negli ultimi decenni, trasformandosi da semplice dispensatore di farmaci a professionista clinico integrato nel team sanitario. La sua integrazione rappresenta un passo fondamentale per migliorare la qualità e la sicurezza delle cure oncologiche. Questo progetto ha concretizzato l’avvio dei primi servizi di farmacia clinica oncologica in VdA, riguardo a counseling ed educazione sanitaria al paziente, ricognizione e riconciliazione terapeutiche, monitoraggio dell’aderenza e della tollerabilità delle terapie orali. Metodi:Il progetto si è sviluppato su due fronti principali: 1) appropriatezza prescrittiva e supporto alle decisioni cliniche: partecipazione alle riunioni settimanali dell’equipe oncologica, supporto in fase prescrittiva e avvio di processi sistematici di ricognizione e riconciliazione terapeutica. 2) counseling farmaceutico e gestione domiciliare delle terapie orali: avviati colloqui con i pazienti al ritiro della terapia e follow up telefonici e consegnati materiali di supporto quali una scheda informativa sul farmaco, un diario per il monitoraggio di aderenza e tollerabilità delle terapie e un questionario a punteggio per quantificare il livello di aderenza del paziente. Risultati:Tra luglio e settembre sono state eseguite 14 ricognizioni dalle quali sono state identificate 18 potenziali interazioni (6 farmacocinetiche e 12 farmacodinamiche). Eseguite 21 consulenze sulle terapie: i pazienti erano 10 uomini e 11 donne, età media 58 anni e assumevano una terapia orale ricompresa tra CDK 4/6i, TKi, PARPi, RAF-chinasi-i e capecitabina. Effetti collaterali osservati: nausea, diarrea, vomito, dolori addominali, alterazione dei valori pressori, alterazioni del gusto, stanchezza, dolori muscolari-articolari. In due casi invece si è verificata una momentanea sospensione del farmaco e successiva riduzione di dosaggio. Infine, 18 pazienti su 21 sono risultati ben aderenti, 3 parzialmente aderenti e nessuno non aderente. Discussione e conclusione: Nonostante il breve periodo di raccolta dati è stato possibile osservare l’efficacia concreta della presenza del farmacista in reparto: dalle analisi sulle interazioni sono state avviate modifiche di terapie con miglioramento di qualità e aspettativa di vita dei pazienti. Siamo riusciti a creare un ottimo clima di collaborazione e un rapporto di fiducia con gli oncologi. E’ stato inoltre possibile instaurare una relazione autentica anche con i pazienti, i cui feedback sui momenti di colloquio e follow up telefonico sono stati molto positivi. Il progetto proseguirà con attività di telefarmacia, empowerment per farmacisti e tracciatura e rendicontazione delle attività erogate dal farmacista nel flusso ordinario delle attività sanitarie.
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farmacista clinico, reparto, counseling, riconciliazione farmacologica, ricognizione farmacologica, appropriatezza prescrittiva, terapie orali
Russo I, Amadio M, Luboz J, Giordano L, Bidese E, Agostino E, Petracca A, Ferroni M, Fadda A.
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