La tendenza a narrativizzare è la caratteristica umana predominante nei processi di interpretazione degli eventi. Nel tentare di comprendere una storia, ognuno di noi attiva un tipo di pensiero in grado di capire le persone, le loro intenzioni e i loro sentimenti. Proprio tale tipo di pensiero, chiamato "narrativo" da Bruner (1986), interviene nel processo risolutivo dei problemi caratterizzati da una storia, ovvero nei "problema narrativi" (Zan, 2016). I problemi narrativi hanno la caratteristica di “rappresentarsi" in modo nitido nella mente del lettore oltre che di favorirlo nella comprensione del contesto e nella ricerca di soluzioni; dunque, si ritiene necessario promuovere un loro utilizzo (consapevole) in classe. A tal fine nell’articolo verrà presentata un’attività didattica proposta a due classi - quarta e quinta - di una Scuola Primaria facente parte dell’I.C. “Parri - Vian” di Torino. L’attività si intitola “L’Apollonia della marmellata” ed è stata ideata a partire da una favola di Gianni Rodari e da un problema tratto dal Rally Matematico Transalpino. Ad ogni incontro gli studenti ricevevano un brano tratto dal racconto, modificato e ampliato in modo da contenere al suo interno delle situazioni problematiche sulle proporzioni, nel contesto delle ricette. Durante l'ultimo incontro, potevano inventare una conclusione alla storia. Proseguendo nelle diverse fasi della sperimentazione, gli studenti si sono rivelati sempre più entusiasti di conoscere l’andamento degli eventi della favola e ne hanno legato l’esito a quello della situazione problematica. Tale elemento depone a favore della complementarietà del pensiero logico e del pensiero narrativo, tipico di questa categoria di problemi.

L'Apollonia della marmellata

Massimo Borsero
;
2024-01-01

Abstract

La tendenza a narrativizzare è la caratteristica umana predominante nei processi di interpretazione degli eventi. Nel tentare di comprendere una storia, ognuno di noi attiva un tipo di pensiero in grado di capire le persone, le loro intenzioni e i loro sentimenti. Proprio tale tipo di pensiero, chiamato "narrativo" da Bruner (1986), interviene nel processo risolutivo dei problemi caratterizzati da una storia, ovvero nei "problema narrativi" (Zan, 2016). I problemi narrativi hanno la caratteristica di “rappresentarsi" in modo nitido nella mente del lettore oltre che di favorirlo nella comprensione del contesto e nella ricerca di soluzioni; dunque, si ritiene necessario promuovere un loro utilizzo (consapevole) in classe. A tal fine nell’articolo verrà presentata un’attività didattica proposta a due classi - quarta e quinta - di una Scuola Primaria facente parte dell’I.C. “Parri - Vian” di Torino. L’attività si intitola “L’Apollonia della marmellata” ed è stata ideata a partire da una favola di Gianni Rodari e da un problema tratto dal Rally Matematico Transalpino. Ad ogni incontro gli studenti ricevevano un brano tratto dal racconto, modificato e ampliato in modo da contenere al suo interno delle situazioni problematiche sulle proporzioni, nel contesto delle ricette. Durante l'ultimo incontro, potevano inventare una conclusione alla storia. Proseguendo nelle diverse fasi della sperimentazione, gli studenti si sono rivelati sempre più entusiasti di conoscere l’andamento degli eventi della favola e ne hanno legato l’esito a quello della situazione problematica. Tale elemento depone a favore della complementarietà del pensiero logico e del pensiero narrativo, tipico di questa categoria di problemi.
2024
XI Convegno Nazionale di Didattica della Fisica e della Matematica 2023, DI.FI.MA
Torino
11 - 13 ottobre 2023
Atti del XI Convegno Nazionale di Didattica della Fisica e della Matematica 2023, DI.FI.MA
Università degli Studi di Torino
59
64
9788875903206
https://www.collane.unito.it/oa/items/show/209
Didattica della matematica, problem solving, problemi narrativi
Massimo Borsero; Chiara Moro
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