La formazione degli insegnanti si colloca oggi all’interno di un campo di tensioni strutturali che riflette priorità educative divergenti. Da un lato, viene loro chiesto di contribuire alla competitività economica attraverso l’ottimizzazione delle performance e dell’occupabilità; dall’altro, emergono con forza visioni orientate alla sostenibilità ecologica e alla giustizia sociale. Riprendendo il concetto di aporia elaborato da Julie Allan (2008), questo contributo propone di leggere tali antinomie non come ostacoli da superare, ma come spazi di riflessione critica. Attraverso un’analisi delle principali cornici normative internazionali e delle contraddizioni in esse insite, si intende mostrare come le politiche educative cerchino di integrare obiettivi spesso difficili da armonizzare (ad esempio promuovere l’inclusione e migliorare i risultati standardizzati, educare a una cittadinanza solidale capace di affrontare sfide comuni e formare individui competitivi). In tale contesto gli insegnanti si trovano in una posizione ambivalente, sospesi tra la riproduzione di modelli ispirati all’efficienza e alla misurazione dei risultati e l’adesione a orizzonti trasformativi. Lungi dal proporre una sintesi forzata, si suggerisce la necessità di offrire una formazione docente che riconosca e abiti consapevolmente queste aporie, favorendo la capacità critica, la sensibilità etico-politica e l’immaginazione pedagogica. In questo quadro, l’insegnante è visto come intellettuale trasformativo (Giroux, 2018), agente attivo in grado di interrogare i presupposti del modello dominante e di promuovere relazioni educative aperte all’alterità e al cambiamento. Questo implica concepire la formazione non come semplice sviluppo di competenze, ma come spazio di soggettivazione, in cui gli insegnanti possano riflettere collettivamente sui fondamenti del proprio agire (Biesta, 2021). Affrontare la crisi ecologica non significa semplicemente introdurre tematiche ambientali nei curricula, ma implica un ripensamento profondo delle finalità educative. Senza pretendere di fornire risposte univoche, si intende sollecitare una riflessione condivisa su quale tipo di futuro l’educazione possa e debba contribuire a immaginare e costruire, nel rispetto della complessità e delle sfide che il presente ci pone.

Abitare le aporie. La formazione degli insegnanti tra imperativi di mercato e sostenibilità

Alessandro Monchietto
;
Charlotte Kohlloffel
2025-01-01

Abstract

La formazione degli insegnanti si colloca oggi all’interno di un campo di tensioni strutturali che riflette priorità educative divergenti. Da un lato, viene loro chiesto di contribuire alla competitività economica attraverso l’ottimizzazione delle performance e dell’occupabilità; dall’altro, emergono con forza visioni orientate alla sostenibilità ecologica e alla giustizia sociale. Riprendendo il concetto di aporia elaborato da Julie Allan (2008), questo contributo propone di leggere tali antinomie non come ostacoli da superare, ma come spazi di riflessione critica. Attraverso un’analisi delle principali cornici normative internazionali e delle contraddizioni in esse insite, si intende mostrare come le politiche educative cerchino di integrare obiettivi spesso difficili da armonizzare (ad esempio promuovere l’inclusione e migliorare i risultati standardizzati, educare a una cittadinanza solidale capace di affrontare sfide comuni e formare individui competitivi). In tale contesto gli insegnanti si trovano in una posizione ambivalente, sospesi tra la riproduzione di modelli ispirati all’efficienza e alla misurazione dei risultati e l’adesione a orizzonti trasformativi. Lungi dal proporre una sintesi forzata, si suggerisce la necessità di offrire una formazione docente che riconosca e abiti consapevolmente queste aporie, favorendo la capacità critica, la sensibilità etico-politica e l’immaginazione pedagogica. In questo quadro, l’insegnante è visto come intellettuale trasformativo (Giroux, 2018), agente attivo in grado di interrogare i presupposti del modello dominante e di promuovere relazioni educative aperte all’alterità e al cambiamento. Questo implica concepire la formazione non come semplice sviluppo di competenze, ma come spazio di soggettivazione, in cui gli insegnanti possano riflettere collettivamente sui fondamenti del proprio agire (Biesta, 2021). Affrontare la crisi ecologica non significa semplicemente introdurre tematiche ambientali nei curricula, ma implica un ripensamento profondo delle finalità educative. Senza pretendere di fornire risposte univoche, si intende sollecitare una riflessione condivisa su quale tipo di futuro l’educazione possa e debba contribuire a immaginare e costruire, nel rispetto della complessità e delle sfide che il presente ci pone.
2025
Simposio Internazionale di Filosofia dell’Educazione "Educazione, ecologia, vita. Riflessioni e proposte educative per un’ecologia integrale"
Venezia
04-05/09/2025
Educazione, Ecologia, Vita. Riflessioni e proposte educative per una Ecologia integrale
Pensa MultiMedia
70
70
9791255683629
Teacher Training, Transformative Professional Learning, Educational Policy, Market-Driven vs Sustainability-Oriented Education, Aporias in Teacher Policy
Alessandro Monchietto; Charlotte Kohlloffel
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