Dopo aver concluso un primo percorso universitario al DAMS di Torino nel 2009, ho lavorato per oltre dodici anni nel settore della produzione televisiva sportiva, maturando una profonda conoscenza delle tecnologie di broadcasting live. Nel 2024 ho deciso di tornare all’università per completare il corso magistrale in Cinema, Arti e Multimedia, sospeso anni prima. Il lavoro di tesi, in discussione nella sessione estiva 2025 e valutato con il massimo dei voti con lode, si fonda sull’esperienza pratica acquisita nel tempo, rielaborata attraverso gli strumenti e i metodi della ricerca accademica. Dal punto di vista metodologico, l’impostazione si colloca nell’ambito della ricerca qualitativa, con approccio induttivo e riflessivo. Il percorso ha previsto una triangolazione tra fonti teoriche e operative, con l’analisi di testi specialistici e paper scientifici affiancata a sei interviste semi-strutturate rivolte a professionisti del settore televisivo: due registi, due capi tecnici, un produttore e un venditore di apparati broadcast. La formulazione delle domande si è basata su una conoscenza operativa già consolidata, con l’obiettivo di confrontare ipotesi di lavoro con esperienze reali. Tra i riferimenti teorici fondamentali figura Television Sports Production di Jim Owens, utilizzato per costruire un dialogo diretto tra prassi e teoria. L’indagine ha incluso anche il confronto con studi ingegneristici, come il lavoro di Ikeya et al. (2014) sul sistema di camere robotiche multi-view per l’effetto “bullet time”, nato in ambito cinematografico e implementato per la prima volta come standard durante le Olimpiadi di Parigi 2024. Il caso ha evidenziato come lo sviluppo tecnologico derivi spesso da ricerche condotte in ambito ingegneristico e finisca per modellare la forma audiovisiva della narrazione sportiva. Il materiale raccolto ha permesso di validare numerose osservazioni emerse dall’esperienza diretta, con casi come la copertura televisiva della MotoGP, della Superbike e di campionati calcistici italiani. Il lavoro si configura come un esempio di Research-Based Learning a posteriori, in cui la teoria non precede la pratica ma la segue, riconoscendone la complessità e traducendola in una riflessione strutturata.
From Sports Television Directing to Academic Research - A Reverse Trajectory of Research-Based Learning
Fabrizio Priami;Bruno Surace
2025-01-01
Abstract
Dopo aver concluso un primo percorso universitario al DAMS di Torino nel 2009, ho lavorato per oltre dodici anni nel settore della produzione televisiva sportiva, maturando una profonda conoscenza delle tecnologie di broadcasting live. Nel 2024 ho deciso di tornare all’università per completare il corso magistrale in Cinema, Arti e Multimedia, sospeso anni prima. Il lavoro di tesi, in discussione nella sessione estiva 2025 e valutato con il massimo dei voti con lode, si fonda sull’esperienza pratica acquisita nel tempo, rielaborata attraverso gli strumenti e i metodi della ricerca accademica. Dal punto di vista metodologico, l’impostazione si colloca nell’ambito della ricerca qualitativa, con approccio induttivo e riflessivo. Il percorso ha previsto una triangolazione tra fonti teoriche e operative, con l’analisi di testi specialistici e paper scientifici affiancata a sei interviste semi-strutturate rivolte a professionisti del settore televisivo: due registi, due capi tecnici, un produttore e un venditore di apparati broadcast. La formulazione delle domande si è basata su una conoscenza operativa già consolidata, con l’obiettivo di confrontare ipotesi di lavoro con esperienze reali. Tra i riferimenti teorici fondamentali figura Television Sports Production di Jim Owens, utilizzato per costruire un dialogo diretto tra prassi e teoria. L’indagine ha incluso anche il confronto con studi ingegneristici, come il lavoro di Ikeya et al. (2014) sul sistema di camere robotiche multi-view per l’effetto “bullet time”, nato in ambito cinematografico e implementato per la prima volta come standard durante le Olimpiadi di Parigi 2024. Il caso ha evidenziato come lo sviluppo tecnologico derivi spesso da ricerche condotte in ambito ingegneristico e finisca per modellare la forma audiovisiva della narrazione sportiva. Il materiale raccolto ha permesso di validare numerose osservazioni emerse dall’esperienza diretta, con casi come la copertura televisiva della MotoGP, della Superbike e di campionati calcistici italiani. Il lavoro si configura come un esempio di Research-Based Learning a posteriori, in cui la teoria non precede la pratica ma la segue, riconoscendone la complessità e traducendola in una riflessione strutturata.| File | Dimensione | Formato | |
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