La rilevante presenza di superficie boscata della regione Piemonte, che in base alle più recenti rilevazioni si avvicina al milione di ettari, non ha portato ad un contestuale sviluppo delle attività economiche connesse all’utilizzazione della stessa. Al contrario, negli ultimi decenni, l’abbandono dei boschi, in particolare di quelli più “scomodi” è andato via via aumentando. Questo fenomeno, comune ad altre regioni, può essere messo in relazione sia alla collocazione altimetrica dei boschi piemontesi, sia alla netta predominanza della proprietà privata, fortemente frammentata e polverizzata, come in tutto il contesto fondiario. Non va peraltro dimenticato il relativamente scarso interesse mostrato per questa risorsa anche da parte dei proprietari pubblici, prevalentemente costituiti da comuni, che non sfruttano adeguatamente i boschi dal punto di vista economico, avendo evidentemente altre fonti di entrate più convenienti. La Regione Piemonte sta discutendo diversi disegni di legge relativi all’organizzazione del sistema forestale ed ha individuato nei consorzi di proprietari lo strumento principale per la gestione economica, al fine di superare alcune delle criticità indicate precedentemente. Il lavoro presentato è volto a indagare compiti e modalità operative di tali consorzi forestali, attraverso l’analisi delle possibili forme istituzionali, delle diverse competenze operative all’interno della filiera, venendo così a descrivere una sorta di percorso di sviluppo che dalla pianificazione dei boschi scenda sino alla commercializzazione dei lotti ed alla prima trasformazione. Le ipotesi di sviluppo individuate sono state verificate mediante la messa a punto di un piano strategico ad hoc, con riferimento ad un’area forestale omogenea del Piemonte che potenzialmente presenta alcune caratteristiche favorevoli per costituire una forma di gestione associata, relativamente alle dimensioni, alle formazioni forestali ed alla struttura delle proprietà coinvolte. Il risultato ha messo il luce la fattibilità di forme di gestione consortili a partire da dimensioni minime superiori ai 10'000 ha di boschi utilizzabili, superficie compatibile con quella tipica di un comprensorio forestale di una media valle.
La gestione del patrimonio forestale attraverso forme associate: aspetti economico finanziari
BRUN, Filippo;GIAU, Bruno;MOSSO, Angela
2009-01-01
Abstract
La rilevante presenza di superficie boscata della regione Piemonte, che in base alle più recenti rilevazioni si avvicina al milione di ettari, non ha portato ad un contestuale sviluppo delle attività economiche connesse all’utilizzazione della stessa. Al contrario, negli ultimi decenni, l’abbandono dei boschi, in particolare di quelli più “scomodi” è andato via via aumentando. Questo fenomeno, comune ad altre regioni, può essere messo in relazione sia alla collocazione altimetrica dei boschi piemontesi, sia alla netta predominanza della proprietà privata, fortemente frammentata e polverizzata, come in tutto il contesto fondiario. Non va peraltro dimenticato il relativamente scarso interesse mostrato per questa risorsa anche da parte dei proprietari pubblici, prevalentemente costituiti da comuni, che non sfruttano adeguatamente i boschi dal punto di vista economico, avendo evidentemente altre fonti di entrate più convenienti. La Regione Piemonte sta discutendo diversi disegni di legge relativi all’organizzazione del sistema forestale ed ha individuato nei consorzi di proprietari lo strumento principale per la gestione economica, al fine di superare alcune delle criticità indicate precedentemente. Il lavoro presentato è volto a indagare compiti e modalità operative di tali consorzi forestali, attraverso l’analisi delle possibili forme istituzionali, delle diverse competenze operative all’interno della filiera, venendo così a descrivere una sorta di percorso di sviluppo che dalla pianificazione dei boschi scenda sino alla commercializzazione dei lotti ed alla prima trasformazione. Le ipotesi di sviluppo individuate sono state verificate mediante la messa a punto di un piano strategico ad hoc, con riferimento ad un’area forestale omogenea del Piemonte che potenzialmente presenta alcune caratteristiche favorevoli per costituire una forma di gestione associata, relativamente alle dimensioni, alle formazioni forestali ed alla struttura delle proprietà coinvolte. Il risultato ha messo il luce la fattibilità di forme di gestione consortili a partire da dimensioni minime superiori ai 10'000 ha di boschi utilizzabili, superficie compatibile con quella tipica di un comprensorio forestale di una media valle.File | Dimensione | Formato | |
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