Saggio sul metodo critico di Giovanni Getto, e in particolare sull’interpretazione della tragedia tassiana “Torrismondo”, pubblicata nel suoi volumi “Interpretazione di Torquato Tasso” (1951) e ripresa in “Malinconia di Torquato Tasso (1986). L’indagine rileva che l’interpretazione gettiana della tragedia, organica e totale, segue il processo costitutivo del “Torrismondo”, esempio di “umanità e stile”, ne individua i caratteri essenziali in relazione sia all’opera del Tasso, indicata come il momento più alto e acuto della crisi rinascimentale, sul discrimine del barocco, sia alla cultura della corte e dell’accademia, alle forme e ai modi della tragedia, agli accadimenti politici sullo scorcio del secondo Cinquecento. Con la discussione sui temi dell’incesto, della solitudine umana, dell’illusione e della delusione della vita, della mancanza del senso tragico della catastrofe e della coerenza lirica dei personaggi, della scelta di una lingua alta e sincopata, il saggio affronta le questioni fondamentali dell’esegesi gettiana, che è operazione letteraria e stilistica ed esperienza conoscitiva e spirituale, “momento insopprimibile della passione e della persuasione” per la dedizione alla letteratura e per l’impegno morale e religioso del critico.
Interpretazione del "Torrismondo"
ZANDRINO, Barbara
1993-01-01
Abstract
Saggio sul metodo critico di Giovanni Getto, e in particolare sull’interpretazione della tragedia tassiana “Torrismondo”, pubblicata nel suoi volumi “Interpretazione di Torquato Tasso” (1951) e ripresa in “Malinconia di Torquato Tasso (1986). L’indagine rileva che l’interpretazione gettiana della tragedia, organica e totale, segue il processo costitutivo del “Torrismondo”, esempio di “umanità e stile”, ne individua i caratteri essenziali in relazione sia all’opera del Tasso, indicata come il momento più alto e acuto della crisi rinascimentale, sul discrimine del barocco, sia alla cultura della corte e dell’accademia, alle forme e ai modi della tragedia, agli accadimenti politici sullo scorcio del secondo Cinquecento. Con la discussione sui temi dell’incesto, della solitudine umana, dell’illusione e della delusione della vita, della mancanza del senso tragico della catastrofe e della coerenza lirica dei personaggi, della scelta di una lingua alta e sincopata, il saggio affronta le questioni fondamentali dell’esegesi gettiana, che è operazione letteraria e stilistica ed esperienza conoscitiva e spirituale, “momento insopprimibile della passione e della persuasione” per la dedizione alla letteratura e per l’impegno morale e religioso del critico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.