Notevole allarme ha suscitato la crescita esponenziale dell'elettrosmog conseguente alla massiccia diffusione della telefonia mobile (circa 50,8 milioni di cellulari presenti in Italia a fine 2002). I metodi epidemiologici tradizionalmente usati in Ecologia Umana per valutare i danni ambientali hanno fornito risultati contrastanti favoriti dal lungo tempo di latenza di molti tumori. È sembrato perciò degno di interesse valutare l'effetto diretto dei campi elettromagnetici ad alta frequenza (utilizzati nella telefonia mobile) sugli spermatozoi umani, cellule viventi non coltivate ed il cui danneggiamento può avere implicazioni immediate e a medio termine che possono spaziare dalla diminuzione di fertilità alle malformazioni congenite. Il materiale proveniente da 200 volontari è stato esposto a campi a 900 e 1.800 MHz. I campioni sono stati esaminati dal laboratorio di Anatomia Patologica dell'Ospedale Sant'Anna di Torino per valutare la Motilità Spermatica prima e dopo l'esposizione. Per ogni campione è stata analizzato, attraverso l'utilizzo dello S.Q.A.(Sperm Quality Analizer) il valore dell'Indice di Motilità Spermatica (S.M.I.). Tramite microscopio ottico, seguendo la metodologia indicata dall'OMS, si è valutata la concentrazione nemaspermica e la motilità in tutti i suoi gradi di espressione. Soprattutto a 1.800 MHz vi sono differenze significative nella motilità delle cellule più attive. Suddividendo i campioni in base agli SMI (Sperm Mobility Index) di partenza, è particolarmente evidente l'alterazione della motilità spermatica nei soggetti con buona qualità di seme (SMI 160-300) nei quali si riscontrano, fra irradiati e non, differenze statisticamente significative non solo a carico della mobilità generale (somma del 3°, 2° e 1), ma soprattutto a carico della motilità di terzo grado (movimento veloce e rettilineo). Lo studio ha messo in evidenza che soggetti con un buon seminale di partenza (S.M.I. 160-300), sotto l'effetto di campi elettromagnetici a 1.800 MHz, sono più esposti ad alterazioni della motilità spermatica.

Effetti dei campielettromagnetici ad alta frequenza sugli spermatozoi umani

LIGABUE, Franca;
2007-01-01

Abstract

Notevole allarme ha suscitato la crescita esponenziale dell'elettrosmog conseguente alla massiccia diffusione della telefonia mobile (circa 50,8 milioni di cellulari presenti in Italia a fine 2002). I metodi epidemiologici tradizionalmente usati in Ecologia Umana per valutare i danni ambientali hanno fornito risultati contrastanti favoriti dal lungo tempo di latenza di molti tumori. È sembrato perciò degno di interesse valutare l'effetto diretto dei campi elettromagnetici ad alta frequenza (utilizzati nella telefonia mobile) sugli spermatozoi umani, cellule viventi non coltivate ed il cui danneggiamento può avere implicazioni immediate e a medio termine che possono spaziare dalla diminuzione di fertilità alle malformazioni congenite. Il materiale proveniente da 200 volontari è stato esposto a campi a 900 e 1.800 MHz. I campioni sono stati esaminati dal laboratorio di Anatomia Patologica dell'Ospedale Sant'Anna di Torino per valutare la Motilità Spermatica prima e dopo l'esposizione. Per ogni campione è stata analizzato, attraverso l'utilizzo dello S.Q.A.(Sperm Quality Analizer) il valore dell'Indice di Motilità Spermatica (S.M.I.). Tramite microscopio ottico, seguendo la metodologia indicata dall'OMS, si è valutata la concentrazione nemaspermica e la motilità in tutti i suoi gradi di espressione. Soprattutto a 1.800 MHz vi sono differenze significative nella motilità delle cellule più attive. Suddividendo i campioni in base agli SMI (Sperm Mobility Index) di partenza, è particolarmente evidente l'alterazione della motilità spermatica nei soggetti con buona qualità di seme (SMI 160-300) nei quali si riscontrano, fra irradiati e non, differenze statisticamente significative non solo a carico della mobilità generale (somma del 3°, 2° e 1), ma soprattutto a carico della motilità di terzo grado (movimento veloce e rettilineo). Lo studio ha messo in evidenza che soggetti con un buon seminale di partenza (S.M.I. 160-300), sotto l'effetto di campi elettromagnetici a 1.800 MHz, sono più esposti ad alterazioni della motilità spermatica.
2007
XVII CONGRESSO DEGLI ANTROPOLOGI ITALIANI
Cagliari
26-29 settembre 2007
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http://dbs.unica.it/congressoaai/html/miscellanea.html
spermatozoi umani; campi elettromagnetici; 900MHz; 1800MHz
Ligabue Stricker F.; Ghiringhello B.; Trinchero D.; Riccardi I.; Arnelli C. ; Plachesi P.; Di Costanzo V.; Ducourtil D.
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