Lo stato di sviluppo degli alveari, correntemente indicato con il termine sintetico di “forza”, dipende dal numero di api adulte e di quelle in via di sviluppo (covata), oltre che dal quantitativo di scorte di miele e di polline (Graham, 1992). Tale forza influisce sulle caratteristiche produttive e di resistenza dell’alveare stesso e, pertanto, ne è suggerito un continuo monitoraggio. Questo, normalmente, viene condotto in modo approssimato mediante analisi visiva diretta da parte di un operatore (di settore) addestrato. L’analisi, condotta su ogni singolo favo dell’alveare, è intesa a stimarne le superfici rispettivamente occupate da cera, covata e scorte, e a conteggiare il numero di api adulte. L’approccio tradizionale si rivela, tuttavia, fortemente condizionato dalla soggettività dell’indagine connessa all’abilità dell’operatore che, di fatto, costituisce esso stesso lo strumento di misura (Accorti, 1985; Gerig, 1983; Marchetti, 1985). Nell’ambito del progetto di ricerca MIUR-PRIN “Integrazione di conoscenze apistiche attraverso lo sviluppo e la calibrazione di un modello per la simulazione dell’alveare” di cui il Dipartimento di Valorizzazione e Protezione delle Risorse Agroforestali (Di.Va.P.R.A.) è partner per la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Torino, si intende affrontare il problema attraverso un approccio scientifico più rigoroso, in grado di oggettivare le misure e qualificarle in termini di precisione. La via che è stata scelta è quella del processo fotogrammetrico digitale, la cui realizzazione è stata, ed è tuttora, in carico alla Sezione Topografia e Costruzioni Rurali del Dipartimento di Economia e Ingegneria Agraria, Forestale e Ambientale (D.E.I.A.F.A.) della stessa Facoltà. Poiché le misure devono essere eseguite durante la normale attività delle api, il problema della stereoscopia, sottesa dal processo fotogrammetrico, ha reso necessario predisporre un sistema di presa opportuno che garantisse la registrazione simultanea della coppia stereoscopica del favo popolato. La prima fase del lavoro ha riguardato la progettazione di una struttura idonea allo scopo e la sua realizzazione pratica. La seconda fase ha previsto la calibrazione del sistema ai fini di un suo corretto utilizzo fotogrammetrico, anche finalizzato all’auto-calibrazione delle camere amatoriali impiegate. La terza fase è stata dedicata alla validazione del sistema per la verifica dell’effettivo raggiungimento delle precisioni attese. Attualmente sono in corso le prime acquisizioni e modellazioni tridimensionali degli alveari stessi.

Tecniche geomatiche per la descrizione geometrica e tematica di alveari

BORGOGNO MONDINO, ENRICO CORRADO;VERCELLI, MONICA;ANIBALDI RANCO, Marco;PORPORATO, Marco
2009-01-01

Abstract

Lo stato di sviluppo degli alveari, correntemente indicato con il termine sintetico di “forza”, dipende dal numero di api adulte e di quelle in via di sviluppo (covata), oltre che dal quantitativo di scorte di miele e di polline (Graham, 1992). Tale forza influisce sulle caratteristiche produttive e di resistenza dell’alveare stesso e, pertanto, ne è suggerito un continuo monitoraggio. Questo, normalmente, viene condotto in modo approssimato mediante analisi visiva diretta da parte di un operatore (di settore) addestrato. L’analisi, condotta su ogni singolo favo dell’alveare, è intesa a stimarne le superfici rispettivamente occupate da cera, covata e scorte, e a conteggiare il numero di api adulte. L’approccio tradizionale si rivela, tuttavia, fortemente condizionato dalla soggettività dell’indagine connessa all’abilità dell’operatore che, di fatto, costituisce esso stesso lo strumento di misura (Accorti, 1985; Gerig, 1983; Marchetti, 1985). Nell’ambito del progetto di ricerca MIUR-PRIN “Integrazione di conoscenze apistiche attraverso lo sviluppo e la calibrazione di un modello per la simulazione dell’alveare” di cui il Dipartimento di Valorizzazione e Protezione delle Risorse Agroforestali (Di.Va.P.R.A.) è partner per la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Torino, si intende affrontare il problema attraverso un approccio scientifico più rigoroso, in grado di oggettivare le misure e qualificarle in termini di precisione. La via che è stata scelta è quella del processo fotogrammetrico digitale, la cui realizzazione è stata, ed è tuttora, in carico alla Sezione Topografia e Costruzioni Rurali del Dipartimento di Economia e Ingegneria Agraria, Forestale e Ambientale (D.E.I.A.F.A.) della stessa Facoltà. Poiché le misure devono essere eseguite durante la normale attività delle api, il problema della stereoscopia, sottesa dal processo fotogrammetrico, ha reso necessario predisporre un sistema di presa opportuno che garantisse la registrazione simultanea della coppia stereoscopica del favo popolato. La prima fase del lavoro ha riguardato la progettazione di una struttura idonea allo scopo e la sua realizzazione pratica. La seconda fase ha previsto la calibrazione del sistema ai fini di un suo corretto utilizzo fotogrammetrico, anche finalizzato all’auto-calibrazione delle camere amatoriali impiegate. La terza fase è stata dedicata alla validazione del sistema per la verifica dell’effettivo raggiungimento delle precisioni attese. Attualmente sono in corso le prime acquisizioni e modellazioni tridimensionali degli alveari stessi.
2009
XIII Conferenza Nazionale ASITA
Bari
1-4 Dic 2009
Atti della XIII Conferenza Nazionale ASITA
ASITA
489
494
9788890313226
Fotogrammetria; alveari; rilievo; api; miele
Borgogno Mondino E.; Vercelli M. ; Anibaldi Ranco M.; Porporato M.
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