Lo studio si inserisce nella problematica generale della dialettica tra due sorgenti fondamentali della conoscenza matematica: il corpo (e la sua interazione con gli artefatti) e l’attività con i segni. In particolare, esso considera il ruolo dei gesti come risorsa semiotica nei processi di insegnamento e apprendimento dell’analisi matematica, e nello specifico dei concetti fondamentali di funzione e derivata come strumenti di modellizzazione della variazione di grandezze. Mediante microanalisi di interazioni tra studenti impegnati in attività di problem-solving nel contesto di classe, lo studio è guidato dalle due seguenti domande di ricerca: descrivere come il contributo semiotico dei gesti si inserisce nell’attività matematica degli studenti, vista come attività semiotica multimodale (ossia coinvolgente un ricco arsenale di risorse semiotiche interagenti tra loro in modo sistemico), e fornire un loro inquadramento all’interno del processo di insegnamento-apprendimento. Risultati significativi riguardo il primo punto sono meccanismi di blending tra diversi registri semiotici (ad esempio, geometrico e numerico), e il ruolo dei gesti nella dialettica tra il contestuale e il generale che è alla base della produzione di conoscenza matematica. Per quanto riguarda il secondo punto, l’analisi ha preso in considerazione da una parte le dinamiche tra gli studenti nei lavori di gruppo, identificando fenomeni di convergenza e sincronizzazione tra le diverse risorse semiotiche mobilitate, e dall’altra la relazione studenti-insegnante, nella quale un certo ruolo sembra rivestire l’imitazione dell’insegnante e delle sue pratiche. Essa rappresenta una questione aperta emersa dalla ricerca, insieme alla problematica dell’intenzionalità nell’uso di gesti e delle componenti embodied nell’azione didattica dell’insegnante.

Body and signs: A multimodal semiotic approach to teaching-learning processes in early Calculus

SABENA, Cristina
2007-01-01

Abstract

Lo studio si inserisce nella problematica generale della dialettica tra due sorgenti fondamentali della conoscenza matematica: il corpo (e la sua interazione con gli artefatti) e l’attività con i segni. In particolare, esso considera il ruolo dei gesti come risorsa semiotica nei processi di insegnamento e apprendimento dell’analisi matematica, e nello specifico dei concetti fondamentali di funzione e derivata come strumenti di modellizzazione della variazione di grandezze. Mediante microanalisi di interazioni tra studenti impegnati in attività di problem-solving nel contesto di classe, lo studio è guidato dalle due seguenti domande di ricerca: descrivere come il contributo semiotico dei gesti si inserisce nell’attività matematica degli studenti, vista come attività semiotica multimodale (ossia coinvolgente un ricco arsenale di risorse semiotiche interagenti tra loro in modo sistemico), e fornire un loro inquadramento all’interno del processo di insegnamento-apprendimento. Risultati significativi riguardo il primo punto sono meccanismi di blending tra diversi registri semiotici (ad esempio, geometrico e numerico), e il ruolo dei gesti nella dialettica tra il contestuale e il generale che è alla base della produzione di conoscenza matematica. Per quanto riguarda il secondo punto, l’analisi ha preso in considerazione da una parte le dinamiche tra gli studenti nei lavori di gruppo, identificando fenomeni di convergenza e sincronizzazione tra le diverse risorse semiotiche mobilitate, e dall’altra la relazione studenti-insegnante, nella quale un certo ruolo sembra rivestire l’imitazione dell’insegnante e delle sue pratiche. Essa rappresenta una questione aperta emersa dalla ricerca, insieme alla problematica dell’intenzionalità nell’uso di gesti e delle componenti embodied nell’azione didattica dell’insegnante.
2007
Università degli Studi di Torino
1
281
Analisi semiotica; gesti; funzioni
C. Sabena
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