Nell’ambito delle attività svolte dal Dipartimento di Colture Arboree dell’Università di Torino all’interno del programma di ricerca “Concetto di paesaggio transfrontaliero protetto da promuovere e valorizzare”, in collaborazione con il Parco Nazionale della Val Grande (VB), si è assunto come presupposto fondamentale che la tutela del castagno non possa limitarsi al solo recupero delle potenzialità biologiche e produttive legate a frutto e legno ma debba estendersi alla valorizzazione della risorsa anche come bene paesaggistico e culturale. La caratterizzazione del patrimonio varietale del castagno della bassa Val Grande costituisce la premessa alla valorizzazione di una risorsa intimamente legata al territorio, il castagneto, sistema agroforestale che ancora oggi riveste in molti contesti una grande importanza ed attualità per le funzioni produttive e di difesa idrogeologica e che si inserisce come protagonista nel paesaggio per il carattere distintivo e dominante, particolarmente per quel che concerne specificità e tipicità dell’organizzazione spaziale e per la presenza di una grande biodiversità e di segni della cultura materiale. Negli ecosistemi meglio conservati nel territorio del Parco sono presenti esemplari secolari di castagno e una biodiversità di grande pregio. Si rinvengono inoltre manufatti (muri a secco, sentieri) che costituiscono i segni della cultura materiale e del “saper fare”, testimonianza irripetibile del cammino millenario della “civiltà della fatica” . L’ecosistema castagneto è in alcuni contesti integro mentre in altri è profondamente degradato: in questi ultimi la biodiversità ancora esistente rischia di essere perduta per lo stato sanitario precario delle piante e per l’abbandono in cui versano i castagneti un tempo oggetto di attente cure colturali.

Un patrimonio da tutelare

BECCARO, GABRIELE LORIS;BOTTA, Roberto;BOUNOUS, Giancarlo
2006-01-01

Abstract

Nell’ambito delle attività svolte dal Dipartimento di Colture Arboree dell’Università di Torino all’interno del programma di ricerca “Concetto di paesaggio transfrontaliero protetto da promuovere e valorizzare”, in collaborazione con il Parco Nazionale della Val Grande (VB), si è assunto come presupposto fondamentale che la tutela del castagno non possa limitarsi al solo recupero delle potenzialità biologiche e produttive legate a frutto e legno ma debba estendersi alla valorizzazione della risorsa anche come bene paesaggistico e culturale. La caratterizzazione del patrimonio varietale del castagno della bassa Val Grande costituisce la premessa alla valorizzazione di una risorsa intimamente legata al territorio, il castagneto, sistema agroforestale che ancora oggi riveste in molti contesti una grande importanza ed attualità per le funzioni produttive e di difesa idrogeologica e che si inserisce come protagonista nel paesaggio per il carattere distintivo e dominante, particolarmente per quel che concerne specificità e tipicità dell’organizzazione spaziale e per la presenza di una grande biodiversità e di segni della cultura materiale. Negli ecosistemi meglio conservati nel territorio del Parco sono presenti esemplari secolari di castagno e una biodiversità di grande pregio. Si rinvengono inoltre manufatti (muri a secco, sentieri) che costituiscono i segni della cultura materiale e del “saper fare”, testimonianza irripetibile del cammino millenario della “civiltà della fatica” . L’ecosistema castagneto è in alcuni contesti integro mentre in altri è profondamente degradato: in questi ultimi la biodiversità ancora esistente rischia di essere perduta per lo stato sanitario precario delle piante e per l’abbandono in cui versano i castagneti un tempo oggetto di attente cure colturali.
2006
Wilderness e biodiversità
Ente Parco Nazionale Val Grande
81
96
wilderness; biodiversità; Castanea sativa
Beccaro G.L.; Botta R.; Bounous G.
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