Il fuoco prescritto può avere effetti positivi su alcuni ecosistemi, quali la riduzione del rischio d’incendio, il miglioramento dei pascoli, la conservazione di alcuni habitat di importanza comunitaria o prioritari (Dir. CEE/92/43). Tuttavia ai fini della diffusione di tale pratica è indispensabile verificare che essa non alteri la microflora edafica, poiché questa svolge un ruolo fondamentale nel riciclo dei nutrienti e quindi nel funzionamento dell’intero ecosistema. I dati finora disponibili sugli effetti del fuoco prescritto sulla microflora edafica non sono univoci, in quanto riportano effetti sia negativi che positivi o nulli, probabilmente a causa del diverso tipo di combustibile e delle differenti condizioni climatiche ed edafiche degli ambienti studiati. Obiettivo di questa ricerca è stato quello di valutare l’effetto del fuoco prescritto sulla microflora edafica in ambiente mediterraneo in relazione alle specifiche prescrizioni adottate. Il fuoco prescritto è stato realizzato, nel maggio 2009, nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con il supporto finanziario dell’Ente Parco. Tale pratica è stata effettuata in due pinete, una costiera a dominanza di Pinus halepensis Miller e l’altra in un’area collinare interna a dominanza di P. pinaster Aiton, usando come controllo aree non bruciate. Nelle aree trattate è stato valutato il comportamento del fuoco attraverso misure della velocità di propagazione e della temperatura sulla superficie della lettiera e al di sotto dello strato di fermentazione. L’effetto del fuoco prescritto sulla microflora edafica è stato valutato attraverso misure di biomassa e attività microbica totale e di micelio fungino effettuate sia nello strato di fermentazione sia nei primi 5 centimetri di suolo sottostante a diversi intervalli dopo il passaggio del fuoco (3-5 ore e 10 giorni). Sono stati infine determinati il pH, la capacità di campo e il contenuto in sostanza organica del suolo. Durante il fuoco prescritto sono state registrate sulla superficie della lettiera temperature massime di 700 °C, ed una residenza media al di sopra di 300 °C di circa 127 secondi nella pineta interna e 55 secondi in quella costiera. Al di sotto dello strato di fermentazione sono state registrate variazioni di temperatura inferiori a 5 °C. Poche ore dopo il passaggio del fuoco in entrambe le pinete non sono state osservate alterazioni significative dei valori di biomassa microbica totale e di micelio fungino nel suolo al di sotto dello strato di fermentazione, né di micelio fungino nello strato di fermentazione. Tuttavia in entrambe le pinete è stata osservata una riduzione della biomassa microbica totale nello strato di fermentazione e, nella pineta costiera, una riduzione di attività microbica sia nello strato di fermentazione sia nel suolo sottostante.

Effetti del fuoco prescritto sulla microflora edafica in pinete del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano

ASCOLI, DAVIDE;
2009-01-01

Abstract

Il fuoco prescritto può avere effetti positivi su alcuni ecosistemi, quali la riduzione del rischio d’incendio, il miglioramento dei pascoli, la conservazione di alcuni habitat di importanza comunitaria o prioritari (Dir. CEE/92/43). Tuttavia ai fini della diffusione di tale pratica è indispensabile verificare che essa non alteri la microflora edafica, poiché questa svolge un ruolo fondamentale nel riciclo dei nutrienti e quindi nel funzionamento dell’intero ecosistema. I dati finora disponibili sugli effetti del fuoco prescritto sulla microflora edafica non sono univoci, in quanto riportano effetti sia negativi che positivi o nulli, probabilmente a causa del diverso tipo di combustibile e delle differenti condizioni climatiche ed edafiche degli ambienti studiati. Obiettivo di questa ricerca è stato quello di valutare l’effetto del fuoco prescritto sulla microflora edafica in ambiente mediterraneo in relazione alle specifiche prescrizioni adottate. Il fuoco prescritto è stato realizzato, nel maggio 2009, nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con il supporto finanziario dell’Ente Parco. Tale pratica è stata effettuata in due pinete, una costiera a dominanza di Pinus halepensis Miller e l’altra in un’area collinare interna a dominanza di P. pinaster Aiton, usando come controllo aree non bruciate. Nelle aree trattate è stato valutato il comportamento del fuoco attraverso misure della velocità di propagazione e della temperatura sulla superficie della lettiera e al di sotto dello strato di fermentazione. L’effetto del fuoco prescritto sulla microflora edafica è stato valutato attraverso misure di biomassa e attività microbica totale e di micelio fungino effettuate sia nello strato di fermentazione sia nei primi 5 centimetri di suolo sottostante a diversi intervalli dopo il passaggio del fuoco (3-5 ore e 10 giorni). Sono stati infine determinati il pH, la capacità di campo e il contenuto in sostanza organica del suolo. Durante il fuoco prescritto sono state registrate sulla superficie della lettiera temperature massime di 700 °C, ed una residenza media al di sopra di 300 °C di circa 127 secondi nella pineta interna e 55 secondi in quella costiera. Al di sotto dello strato di fermentazione sono state registrate variazioni di temperatura inferiori a 5 °C. Poche ore dopo il passaggio del fuoco in entrambe le pinete non sono state osservate alterazioni significative dei valori di biomassa microbica totale e di micelio fungino nel suolo al di sotto dello strato di fermentazione, né di micelio fungino nello strato di fermentazione. Tuttavia in entrambe le pinete è stata osservata una riduzione della biomassa microbica totale nello strato di fermentazione e, nella pineta costiera, una riduzione di attività microbica sia nello strato di fermentazione sia nel suolo sottostante.
2009
VII Congresso Nazionale Sisef
Isernia - Pesche
29 settembre - 3 ottobre 2009
Abstract Book
Università degli Studi del Molise. SISEF
1
1
http://sisefcongressi.org/2009/10/03/c7-7-51/
Ecologia del suolo; Fuoco prescritto; Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano
Rutigliano F.A.; Catalanotti A.E.; Marzaioli R.; Ascoli D.; D’Ascoli R.; Esposito A.; Strumia S.; Mazzoleni S.
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