Tradizionalmente coltivati in ambienti montani, pedemontani o collinari, i piccoli frutti negli ultimi anni si stanno diffondendo in altri areali, anche grazie a nuove strategie di valorizzazione che garantiscono elevata redditività. Queste colture si collocano tra le attività integrative dell’azienda agraria e ben si prestano ad affiancare il turismo rurale, e l’agriturismo in zone montane. L’interesse dei consumatori è dovuto anche ai riconosciuti effetti benefici di questi frutti per l’organismo umano, se consumati con regolarità. In considerazione del crescente interesse da parte del mercato, in particolare per mirtillo gigante e lampone, si è ritenuto opportuno implementare le ricerche rispetto alle problematiche di conservazione della qualità in post-raccolta, considerata l’importanza di mantenere elevate le caratteristiche organolettiche, nutraceutiche e nutrizionali nel tempo. Ampliare la shelf life consente di prolungare la commercializzazione del prodotto fresco, migliorando nel contempo l’ immagine di genuinità e freschezza di questi frutti presso i consumatori. La ricerca è stata impostata per valutare l’effetto di trattamenti con fertilizzanti sperimentali a base di calcio in momenti successivi del ciclo di sviluppo di mirtillo gigante e lampone; fine ultimo della prova era il prolungamento della shelf life dei frutti, conservando i principali parametri di qualità. Le prove sono state svolte per due anni consecutivi (2008 e 2009) su mirtillo gigante americano (Vaccinium corymbosum L.) cv Bluetta e su lampone rifiorente (Rubus idaeus L.) cv Heritage, in un impianto situato a 870 m s.l.m. di una vallata alpina piemontese. Sono stati valutati concimi fogliari e radicali e le tesi sono state poste a confronto con un testimone (tre parcelle gestite in modo convenzionale). Alla raccolta e durante la conservazione in A.N. a 4°C e 95% di U.R. (condizioni standard), per ogni campione sono stati valutati i seguenti parametri: perdita di peso, contenuto in solidi solubili (RSR: °Brix), acidità titolabile (meq/l), presenza/assenza di marciumi e peso dei frutti colpiti da marciumi, durata massima del periodo di conservazione in relazione all’evoluzione dei parametri qualitativi analizzati. I risultati ottenuti mostrano che i prodotti fertilizzanti, in entrambi gli anni di prova, hanno prolungato la shelf life: i frutti trattati si sono conservati meglio; i mirtilli, dopo 5 settimane e i lamponi dopo 10 giorni di conservazione in frigorifero hanno mostrato una minore presenza di marciumi. La perdita di peso è stata statisticamente maggiore nelle bacche testimone. Per le altre caratteristiche qualitative, nel 2009 nessuna variazione è stata osservata nei lamponi e mirtilli trattati e non trattati, mentre nel 2008 nei mirtilli non trattati è stato evidenziato un aumento statisticamente significativo dei valori di acidità titolabile rispetto ai campioni trattati.
Impiego di prodotti innovativiper preservare la qualità dei piccoli frutti in post-raccolta evalutazione degli effetti sui parametri analitici qualitativi
CANTERINO, SARA;DONNO, DARIO;MELLANO, Maria Gabriella
2010-01-01
Abstract
Tradizionalmente coltivati in ambienti montani, pedemontani o collinari, i piccoli frutti negli ultimi anni si stanno diffondendo in altri areali, anche grazie a nuove strategie di valorizzazione che garantiscono elevata redditività. Queste colture si collocano tra le attività integrative dell’azienda agraria e ben si prestano ad affiancare il turismo rurale, e l’agriturismo in zone montane. L’interesse dei consumatori è dovuto anche ai riconosciuti effetti benefici di questi frutti per l’organismo umano, se consumati con regolarità. In considerazione del crescente interesse da parte del mercato, in particolare per mirtillo gigante e lampone, si è ritenuto opportuno implementare le ricerche rispetto alle problematiche di conservazione della qualità in post-raccolta, considerata l’importanza di mantenere elevate le caratteristiche organolettiche, nutraceutiche e nutrizionali nel tempo. Ampliare la shelf life consente di prolungare la commercializzazione del prodotto fresco, migliorando nel contempo l’ immagine di genuinità e freschezza di questi frutti presso i consumatori. La ricerca è stata impostata per valutare l’effetto di trattamenti con fertilizzanti sperimentali a base di calcio in momenti successivi del ciclo di sviluppo di mirtillo gigante e lampone; fine ultimo della prova era il prolungamento della shelf life dei frutti, conservando i principali parametri di qualità. Le prove sono state svolte per due anni consecutivi (2008 e 2009) su mirtillo gigante americano (Vaccinium corymbosum L.) cv Bluetta e su lampone rifiorente (Rubus idaeus L.) cv Heritage, in un impianto situato a 870 m s.l.m. di una vallata alpina piemontese. Sono stati valutati concimi fogliari e radicali e le tesi sono state poste a confronto con un testimone (tre parcelle gestite in modo convenzionale). Alla raccolta e durante la conservazione in A.N. a 4°C e 95% di U.R. (condizioni standard), per ogni campione sono stati valutati i seguenti parametri: perdita di peso, contenuto in solidi solubili (RSR: °Brix), acidità titolabile (meq/l), presenza/assenza di marciumi e peso dei frutti colpiti da marciumi, durata massima del periodo di conservazione in relazione all’evoluzione dei parametri qualitativi analizzati. I risultati ottenuti mostrano che i prodotti fertilizzanti, in entrambi gli anni di prova, hanno prolungato la shelf life: i frutti trattati si sono conservati meglio; i mirtilli, dopo 5 settimane e i lamponi dopo 10 giorni di conservazione in frigorifero hanno mostrato una minore presenza di marciumi. La perdita di peso è stata statisticamente maggiore nelle bacche testimone. Per le altre caratteristiche qualitative, nel 2009 nessuna variazione è stata osservata nei lamponi e mirtilli trattati e non trattati, mentre nel 2008 nei mirtilli non trattati è stato evidenziato un aumento statisticamente significativo dei valori di acidità titolabile rispetto ai campioni trattati.
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