La necessità di riduzione dell’uso massiccio della torba nel florovivaismo è legata alla disponibilità limitata della materia prima, all’impatto ambientale ed al degrado paesaggistico connessi con l’attività estrattiva. Alla reale necessità di ridurre l’impiego di substrati torbosi si aggiunge, nel nostro Paese, l’opportunità di impiegare materiali facilmente reperibili anche in un’ottica di riuso/riciclo di prodotti di scarto provenienti da altre filiere. Tuttavia, in letteratura vi è scarsità di informazioni sull’effetto dei substrati sostitutivi della torba per la produzione di piante legnose ornamentali in vaso, specialmente per quelle che crescono allo stato spontaneo in suoli acidi. Una pianta di notevole interesse florovivaistico nella Regione Piemonte è la Camellia japonica L., dal momento che si è in presenza di una produzione quantitativamente e qualitativamente rilevante, stimata in 1 milione di vasi venduti all’anno ed esportati in tutta Europa, con un’ampia gamma varietale disponibile (oltre 200 cultivar). Nel presente studio è stata verificata l’idoneità di cinque materiali alternativi alla torba (compost verde locale, pomice, fibra di cocco, torba di cocco e corteccia di pino), sostituita al 30% sul volume totale, per la coltivazione in vaso di camelia, valutando anche l’influenza genotipica tramite l’impiego di tre diverse cultivar (‘Charles Cobb’s’, ‘Nuccio’s Pearl’ e ‘Dr. Burnside’), scelte in base al valore commerciale ed ornamentale. Le proprietà fisico-chimiche e biologiche dei substrati sono state determinate all’inizio ed alla fine del ciclo colturale e generalmente si sono mostrate adatte alla coltivazione di acidofile. In corrispondenza delle principali fasi di crescita, sino al raggiungimento del valore commerciale, sono stati valutati diversi parametri relativi allo sviluppo vegetativo tra cui indice di crescita (GI), SPAD, numero di germogli e di fiori e qualità dell’apparato radicale. A parte l’effetto negativo del compost verde, durante il periodo di coltivazione (due anni) i materiali alternativi hanno leggermente migliorato o non hanno influenzato lo sviluppo della pianta e le caratteristiche ornamentali rispetto al substrato standard. Tra i materiali studiati, considerando sia fattori tecnici che economici, la fibra di cocco è risultata essere un valido sostituto parziale della torba, per una produzione sostenibile di vasi fioriti di camelia.
Valutazione di Alternative Alla Torba per la Produzione di Acidofile
LARCHER, Federica;BERRUTI, ANDREA;SCARIOT, VALENTINA
2009-01-01
Abstract
La necessità di riduzione dell’uso massiccio della torba nel florovivaismo è legata alla disponibilità limitata della materia prima, all’impatto ambientale ed al degrado paesaggistico connessi con l’attività estrattiva. Alla reale necessità di ridurre l’impiego di substrati torbosi si aggiunge, nel nostro Paese, l’opportunità di impiegare materiali facilmente reperibili anche in un’ottica di riuso/riciclo di prodotti di scarto provenienti da altre filiere. Tuttavia, in letteratura vi è scarsità di informazioni sull’effetto dei substrati sostitutivi della torba per la produzione di piante legnose ornamentali in vaso, specialmente per quelle che crescono allo stato spontaneo in suoli acidi. Una pianta di notevole interesse florovivaistico nella Regione Piemonte è la Camellia japonica L., dal momento che si è in presenza di una produzione quantitativamente e qualitativamente rilevante, stimata in 1 milione di vasi venduti all’anno ed esportati in tutta Europa, con un’ampia gamma varietale disponibile (oltre 200 cultivar). Nel presente studio è stata verificata l’idoneità di cinque materiali alternativi alla torba (compost verde locale, pomice, fibra di cocco, torba di cocco e corteccia di pino), sostituita al 30% sul volume totale, per la coltivazione in vaso di camelia, valutando anche l’influenza genotipica tramite l’impiego di tre diverse cultivar (‘Charles Cobb’s’, ‘Nuccio’s Pearl’ e ‘Dr. Burnside’), scelte in base al valore commerciale ed ornamentale. Le proprietà fisico-chimiche e biologiche dei substrati sono state determinate all’inizio ed alla fine del ciclo colturale e generalmente si sono mostrate adatte alla coltivazione di acidofile. In corrispondenza delle principali fasi di crescita, sino al raggiungimento del valore commerciale, sono stati valutati diversi parametri relativi allo sviluppo vegetativo tra cui indice di crescita (GI), SPAD, numero di germogli e di fiori e qualità dell’apparato radicale. A parte l’effetto negativo del compost verde, durante il periodo di coltivazione (due anni) i materiali alternativi hanno leggermente migliorato o non hanno influenzato lo sviluppo della pianta e le caratteristiche ornamentali rispetto al substrato standard. Tra i materiali studiati, considerando sia fattori tecnici che economici, la fibra di cocco è risultata essere un valido sostituto parziale della torba, per una produzione sostenibile di vasi fioriti di camelia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.