L’IGF-I è un fattore chiave per un normale accrescimento fetale e postatale. È coinvolto nei processi di omeostasi tissutale, trasformazione e senescenza attraverso la regolazione della proliferazione, differenziazione e sopravvivenza cellulare. L’IGF-I possiede un’elevata omologia di sequenza con l’insulina ed appartiene a una famiglia di peptidi che comprende l’IGF-II e sei proteine di legame, denominate IGFBPs. Queste ultime agiscono non solo da carriers, ma anche da reservoir dell’IGF-I, modulandone la biodisponibilità locale e l’interazione con il recettore tirosinochinasico che, classicamente, attiva le vie del segnale ERK/MAPK e PI3-Kinase-Akt. Sono presenti, comunque, anche interazioni fra IGF-I e le vie del segnale JAK/STAT e SOCS. L’IGF-I è sintetizzato prevalentemente a livello epatico con IGFBP-3 e Acid Labile Subunit per formare un complesso ternario regolato principalmente dal GH. L’IGF-I circolante è importante per il mantenimento di adeguati livelli di GH; infatti, l’assenza di IGF-I aumenta il GH e favorisce l’insulinoresistenza. Viceversa, bassi livelli di IGF-I sembrano ritardare la progressione e potenziale metastatico di alcuni modelli neoplastici. L’IGF-I è anche prodotto a livello extraepatico ed esplica un’azione endocrina, paracrina ed autocrina controllando, così come la forma circolante, il trofismo e funzione di numerosi tessuti periderici.
Fisiologia del sistema GH / IGF-I / IGFBP
GRANATA, Riccarda
2009-01-01
Abstract
L’IGF-I è un fattore chiave per un normale accrescimento fetale e postatale. È coinvolto nei processi di omeostasi tissutale, trasformazione e senescenza attraverso la regolazione della proliferazione, differenziazione e sopravvivenza cellulare. L’IGF-I possiede un’elevata omologia di sequenza con l’insulina ed appartiene a una famiglia di peptidi che comprende l’IGF-II e sei proteine di legame, denominate IGFBPs. Queste ultime agiscono non solo da carriers, ma anche da reservoir dell’IGF-I, modulandone la biodisponibilità locale e l’interazione con il recettore tirosinochinasico che, classicamente, attiva le vie del segnale ERK/MAPK e PI3-Kinase-Akt. Sono presenti, comunque, anche interazioni fra IGF-I e le vie del segnale JAK/STAT e SOCS. L’IGF-I è sintetizzato prevalentemente a livello epatico con IGFBP-3 e Acid Labile Subunit per formare un complesso ternario regolato principalmente dal GH. L’IGF-I circolante è importante per il mantenimento di adeguati livelli di GH; infatti, l’assenza di IGF-I aumenta il GH e favorisce l’insulinoresistenza. Viceversa, bassi livelli di IGF-I sembrano ritardare la progressione e potenziale metastatico di alcuni modelli neoplastici. L’IGF-I è anche prodotto a livello extraepatico ed esplica un’azione endocrina, paracrina ed autocrina controllando, così come la forma circolante, il trofismo e funzione di numerosi tessuti periderici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



