Nel lavoro vengono presentate le misure della mortalità differenziale per grado d’istruzione nel 2001 e 2006 relative alla popolazione italiana e ricavate, a partire dai 35 anni e fino ai 65, sulla base di indagini trasversali condotte dall’Istat. Il livello d’istruzione della popolazione viene rilevato dettagliatamente dal censimento – l’ultimo è del 2001 – e in misura più aggregata dall’indagine campionaria sulle forze di lavoro; per i decessi la fonte statistica è quella anagrafica. Come si verifica spesso in questi casi, la valutazione della mortalità differenziale mediante dati trasversali richiede di superare problemi derivanti sia dalla non omogeneità delle fonti che da lacune nella documentazione statistica; proprio per questi motivi sono state qui considerate solo due classi sociali: quella individuata da un grado di istruzione basso e da uno elevato e le tavole di mortalità secondo il grado di istruzione sono state costruite con una procedura logit. Nel 2001 la speranza di vita a 35 anni di chi ha un titolo di studio basso è inferiore di circa 7,5 anni rispetto a chi ha un titolo di studio alto se uomo, di 6,5 se donna. All’aumentare dell’età tali differenziali si attenuano in termini assoluti, ma crescono in termini relativi tanto che a 65 anni chi ha un grado di istruzione basso ha un’aspettativa di vita inferiore di un quarto se uomo, di un quinto se donna rispetto a chi ha un grado di istruzione alto. Questi risultati sono stati poi confermati da una valutazione indiretta della speranza di vita ottenuta trasformando opportunamente tassi standardizzati di mortalità per grado d’istruzione. Ciò è stato possibile sulla base di un’analisi di regressione lineare condotta sulla mortalità differenziale a livello territoriale che ha utilizzato i dati di tavole di mortalità provinciali. Poiché l’Istat ha recentemente messo a punto una procedura per colmare le lacune presenti in alcune rilevazioni, fra cui quella sui decessi, è stato possibile effettuare una nuova stima al 2006 della mortalità differenziale per grado di istruzione. A questo scopo è stato necessario armonizzare preliminarmente i dati sul livello d’istruzione della popolazione forniti dall’indagine sulle forze di lavoro con quelli d’origine censuaria utilizzati precedentemente. Se .tra il 2001 ed il 2006 in Italia la speranza di vita nella fascia d’età tra i 35 e i 65 anni è aumentata sostanzialmente di un anno, quanti avevano un grado d’istruzione basso hanno beneficiato di un incremento inferiore all’anno mentre quelli con un grado d’istruzione alto di quasi due. I risultati ottenuti ricalcano fedelmente quelli del 2001, evidenziando però un ulteriore accentuarsi delle diseguaglianze.

Disuguaglianze di mortalità per grado d’istruzione in Italia nel 2001 e nel 2006

MACCHERONI, Carlo Giorgio
2009-01-01

Abstract

Nel lavoro vengono presentate le misure della mortalità differenziale per grado d’istruzione nel 2001 e 2006 relative alla popolazione italiana e ricavate, a partire dai 35 anni e fino ai 65, sulla base di indagini trasversali condotte dall’Istat. Il livello d’istruzione della popolazione viene rilevato dettagliatamente dal censimento – l’ultimo è del 2001 – e in misura più aggregata dall’indagine campionaria sulle forze di lavoro; per i decessi la fonte statistica è quella anagrafica. Come si verifica spesso in questi casi, la valutazione della mortalità differenziale mediante dati trasversali richiede di superare problemi derivanti sia dalla non omogeneità delle fonti che da lacune nella documentazione statistica; proprio per questi motivi sono state qui considerate solo due classi sociali: quella individuata da un grado di istruzione basso e da uno elevato e le tavole di mortalità secondo il grado di istruzione sono state costruite con una procedura logit. Nel 2001 la speranza di vita a 35 anni di chi ha un titolo di studio basso è inferiore di circa 7,5 anni rispetto a chi ha un titolo di studio alto se uomo, di 6,5 se donna. All’aumentare dell’età tali differenziali si attenuano in termini assoluti, ma crescono in termini relativi tanto che a 65 anni chi ha un grado di istruzione basso ha un’aspettativa di vita inferiore di un quarto se uomo, di un quinto se donna rispetto a chi ha un grado di istruzione alto. Questi risultati sono stati poi confermati da una valutazione indiretta della speranza di vita ottenuta trasformando opportunamente tassi standardizzati di mortalità per grado d’istruzione. Ciò è stato possibile sulla base di un’analisi di regressione lineare condotta sulla mortalità differenziale a livello territoriale che ha utilizzato i dati di tavole di mortalità provinciali. Poiché l’Istat ha recentemente messo a punto una procedura per colmare le lacune presenti in alcune rilevazioni, fra cui quella sui decessi, è stato possibile effettuare una nuova stima al 2006 della mortalità differenziale per grado di istruzione. A questo scopo è stato necessario armonizzare preliminarmente i dati sul livello d’istruzione della popolazione forniti dall’indagine sulle forze di lavoro con quelli d’origine censuaria utilizzati precedentemente. Se .tra il 2001 ed il 2006 in Italia la speranza di vita nella fascia d’età tra i 35 e i 65 anni è aumentata sostanzialmente di un anno, quanti avevano un grado d’istruzione basso hanno beneficiato di un incremento inferiore all’anno mentre quelli con un grado d’istruzione alto di quasi due. I risultati ottenuti ricalcano fedelmente quelli del 2001, evidenziando però un ulteriore accentuarsi delle diseguaglianze.
2009
http://e-ms.cilea.it
mortalità; grado di istruzione; statistica; disuguaglianze
Carlo Maccheroni
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/77126
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact