In ambito comunitario, il Libro Bianco sulla Sicurezza Alimentare contempla una serie di misure volte ad organizzare la sicurezza dei prodotti commestibili in modo più coordinato ed integrato. Esse, in particolare, stabiliscono la realizzazione di un quadro giuridico più coerente, comprensibile e flessibile, l’applicazione di un principio di “responsabilità piramidale” e la crescita del dialogo con i consumatori e con gli altri soggetti coinvolti. Il Libro Bianco, prevede, poi, la creazione di un’Autorità Alimentare europea, incaricata di elaborare pareri scientifici indipendenti su tutti gli aspetti inerenti la sicurezza alimentare, la gestione di sistemi di allarme rapido, la comunicazione ed il dialogo con i consumatori anche su questioni sanitarie nonché la realizzazione di reti di collaborazione con le Agenzie nazionali e gli organismi scientifici. Grazie a questa struttura, la Ue intende anche rispondere, dal 2002, a due argomenti cruciali: la rintracciabilità degli alimenti lungo tutta la filiera produttiva con un’azione efficace e dinamica “dai campi alla tavola” e la trasparenza sulle preparazioni alimentari mediante una corretta etichettatura. Tra le molte incertezze affannano gli allevatori si ricordano: i costi di produzione per i Paesi dell’Est dell’Europa che chiedono di entrare nella UE sono decisamente inferiori rispetto ai nostri e, oltre a ciò, in futuro l’Europa teme di non essere in grado di difendere i suoi consumatori da carne e da prodotti lattiero caseari realizzati in Sud America, Oceania, ecc. che potrebbero essere immessi sul mercato comunitario a prezzi molto bassi e con qualità non rispondente agli standard europei. Una possibile soluzione potrebbe essere quella di cercare di prevenire tali scenari puntando su tipicità e qualità delle nostre produzioni locali, che appartengono e devono continuare ad appartenere a quelle di nicchia. E’, tuttavia, necessaria una maggiore valorizzazione delle stesse mediante una normativa precisa ed un’adeguata pubblicità in modo che possano essere inequivocabilmente conosciute e riconosciute dai consumatori al momento dell’acquisto.

Sicurezza e qualità delle carni bovine come strategie di valorizzazione del comparto

PERCIVALE, Franco;VARESE, Erica;PEIRA, Giovanni
2002-01-01

Abstract

In ambito comunitario, il Libro Bianco sulla Sicurezza Alimentare contempla una serie di misure volte ad organizzare la sicurezza dei prodotti commestibili in modo più coordinato ed integrato. Esse, in particolare, stabiliscono la realizzazione di un quadro giuridico più coerente, comprensibile e flessibile, l’applicazione di un principio di “responsabilità piramidale” e la crescita del dialogo con i consumatori e con gli altri soggetti coinvolti. Il Libro Bianco, prevede, poi, la creazione di un’Autorità Alimentare europea, incaricata di elaborare pareri scientifici indipendenti su tutti gli aspetti inerenti la sicurezza alimentare, la gestione di sistemi di allarme rapido, la comunicazione ed il dialogo con i consumatori anche su questioni sanitarie nonché la realizzazione di reti di collaborazione con le Agenzie nazionali e gli organismi scientifici. Grazie a questa struttura, la Ue intende anche rispondere, dal 2002, a due argomenti cruciali: la rintracciabilità degli alimenti lungo tutta la filiera produttiva con un’azione efficace e dinamica “dai campi alla tavola” e la trasparenza sulle preparazioni alimentari mediante una corretta etichettatura. Tra le molte incertezze affannano gli allevatori si ricordano: i costi di produzione per i Paesi dell’Est dell’Europa che chiedono di entrare nella UE sono decisamente inferiori rispetto ai nostri e, oltre a ciò, in futuro l’Europa teme di non essere in grado di difendere i suoi consumatori da carne e da prodotti lattiero caseari realizzati in Sud America, Oceania, ecc. che potrebbero essere immessi sul mercato comunitario a prezzi molto bassi e con qualità non rispondente agli standard europei. Una possibile soluzione potrebbe essere quella di cercare di prevenire tali scenari puntando su tipicità e qualità delle nostre produzioni locali, che appartengono e devono continuare ad appartenere a quelle di nicchia. E’, tuttavia, necessaria una maggiore valorizzazione delle stesse mediante una normativa precisa ed un’adeguata pubblicità in modo che possano essere inequivocabilmente conosciute e riconosciute dai consumatori al momento dell’acquisto.
2002
Anno XI, n. 5, Maggio 2002
78
91
Franco Percivale; Erica Varese; Giovanni Peira
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