L’identificazione delle sostanze d’abuso nei fluidi biologici può avere motivazioni di ordine clinico o di tipo amministrativo/ medico legale. Dall’autunno 2008 presso il Centro Regionale Antidoping (CAD) afferiscono campioni per l’accertamento di assenza di tossicodipendenza in lavoratori addetti a mansioni che comportano rischi verso terzi (Intesa Stato/Regioni del 30/10/07 e Accordo Stato/Regioni del 19/09/2008). La procedura adottata dal CAD ha previsto l’attivazione della catena di custodia, le cui principali fasi operative sono: 1. Acquisizione di informazioni utili per la compilazione di moduli, ponendo attenzione all’accertamento dell’identità del lavoratore 2. Raccolta a vista e sigillatura del campione diviso in tre aliquote (A: screening, B: conferma e C: controanalisi). Tale raccolta limita fenomeni come la sostituzione del campione e l’addittivazione con interferenti delle analisi. Le aliquote sono identificate, chiuse con un sigillo antiviolazione, firmate dal lavoratore e dall’operatore sanitario incaricato del prelievo. 3. La compilazione della modulistica con l’obbiettivo di ricostruire l’iter del campione: raccolta, conservazione e/o smaltimento. 4. Trasporto, eseguito nel rispetto della Norma UN3373. All’arrivo del campione si procede alla verifica della congruità con la richiesta e dell’idoneità mediante determinazione della creatinuria.. Il passaggio successivo è l’esecuzione dell’analisi di screening con metodo immunometrico (KIMS e/o FPIA) e, in caso di positività, del test di conferma cromatografico. Ad oggi, sono stati analizzati i campioni di 5213 lavoratori (di cui circa il 98% era rappresentato da soggetti di sesso maschile). Le sostanze ricercate, in rispetto alla normativa vigente, sono elencate di seguito, insieme alla relativa percentuale di positività allo screening e di positività confermate: Cannabinoidi (1.7vs1.3%); Cocaina (0.1vs0.1%); Metadone (0.11vs0.10%); Oppiacei (0.35vs0.0%); Amfetamine/ Metamfetamine (0.40vs0.0%). Lo studio dimostra, come previsto, un maggiore abuso dei cannabinoidi rispetto ad altre droghe nella popolazione dei lavoratori indagati. A nostro avviso queste percentuali sottostimano comunque il fenomeno, dato che i controlli sono effettuati con un preavviso minimo.

Workplace drug testing: la nostra esperienza

A. Salomone;VINCENTI, Marco
2009-01-01

Abstract

L’identificazione delle sostanze d’abuso nei fluidi biologici può avere motivazioni di ordine clinico o di tipo amministrativo/ medico legale. Dall’autunno 2008 presso il Centro Regionale Antidoping (CAD) afferiscono campioni per l’accertamento di assenza di tossicodipendenza in lavoratori addetti a mansioni che comportano rischi verso terzi (Intesa Stato/Regioni del 30/10/07 e Accordo Stato/Regioni del 19/09/2008). La procedura adottata dal CAD ha previsto l’attivazione della catena di custodia, le cui principali fasi operative sono: 1. Acquisizione di informazioni utili per la compilazione di moduli, ponendo attenzione all’accertamento dell’identità del lavoratore 2. Raccolta a vista e sigillatura del campione diviso in tre aliquote (A: screening, B: conferma e C: controanalisi). Tale raccolta limita fenomeni come la sostituzione del campione e l’addittivazione con interferenti delle analisi. Le aliquote sono identificate, chiuse con un sigillo antiviolazione, firmate dal lavoratore e dall’operatore sanitario incaricato del prelievo. 3. La compilazione della modulistica con l’obbiettivo di ricostruire l’iter del campione: raccolta, conservazione e/o smaltimento. 4. Trasporto, eseguito nel rispetto della Norma UN3373. All’arrivo del campione si procede alla verifica della congruità con la richiesta e dell’idoneità mediante determinazione della creatinuria.. Il passaggio successivo è l’esecuzione dell’analisi di screening con metodo immunometrico (KIMS e/o FPIA) e, in caso di positività, del test di conferma cromatografico. Ad oggi, sono stati analizzati i campioni di 5213 lavoratori (di cui circa il 98% era rappresentato da soggetti di sesso maschile). Le sostanze ricercate, in rispetto alla normativa vigente, sono elencate di seguito, insieme alla relativa percentuale di positività allo screening e di positività confermate: Cannabinoidi (1.7vs1.3%); Cocaina (0.1vs0.1%); Metadone (0.11vs0.10%); Oppiacei (0.35vs0.0%); Amfetamine/ Metamfetamine (0.40vs0.0%). Lo studio dimostra, come previsto, un maggiore abuso dei cannabinoidi rispetto ad altre droghe nella popolazione dei lavoratori indagati. A nostro avviso queste percentuali sottostimano comunque il fenomeno, dato che i controlli sono effettuati con un preavviso minimo.
2009
41° Congresso Nazionale SibioC
Napoli, Italia
27-30 Ottobre, 2009
33
5
425
425
R.A. Salvo; G. D’Amico; A. Salomone; A. D’Andrea; A. Mastrone; M. Vincenti
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