Con l’introduzione, nel nostro ordinamento, del Decreto Legislativo n. 626/94 non si è assistito ad un radicale mutamento riguardante i requisiti minimi relativi alle norme di igiene e sicurezza sul lavoro, in quanto, soprattutto le medie e le grandi imprese, sensibili a queste tematiche, disponevano già di sistemi organizzativi e di controllo su tali procedure, seppure gestiti con criteri soggettivi, difficilmente confrontabili tra loro. Per le piccole e medie aziende, non sufficientemente motivate al passaggio verso un sistema gestionale “più sicuro”, le innovazioni introdotte con il suddetto Decreto Legislativo possono costituire un problema di non facile soluzione [1]. L’innovazione portata dal Decreto Legislativo n. 626/94 consta, sostanzialmente, nel cambiamento culturale e operativo richiesto: la gestione della sicurezza e dell’igiene sul lavoro costituisce un elemento effettivo di incremento del rendimento aziendale, sia in termini di riduzione dei costi, sia in relazione al miglioramento delle condizioni di lavoro e dei programmi produttivi. Il recepimento, nella legislazione italiana, delle Direttive Comunitarie riguardanti la sicurezza e la salute negli ambienti di lavoro, attraverso il Decreto Legislativo n. 626/1994 e successive modifiche ha indotto non solo l’ambito privato, ma anche le organizzazioni pubbliche e, in particolare, l’Università degli Studi di Torino, ad una riflessione circa lo stato di applicazione di tali norme.
La gestione della sicurezza: il caso del laboratorio genetico dell’Università di Torino
PEIRA, Giovanni;VARESE, Erica;
2002-01-01
Abstract
Con l’introduzione, nel nostro ordinamento, del Decreto Legislativo n. 626/94 non si è assistito ad un radicale mutamento riguardante i requisiti minimi relativi alle norme di igiene e sicurezza sul lavoro, in quanto, soprattutto le medie e le grandi imprese, sensibili a queste tematiche, disponevano già di sistemi organizzativi e di controllo su tali procedure, seppure gestiti con criteri soggettivi, difficilmente confrontabili tra loro. Per le piccole e medie aziende, non sufficientemente motivate al passaggio verso un sistema gestionale “più sicuro”, le innovazioni introdotte con il suddetto Decreto Legislativo possono costituire un problema di non facile soluzione [1]. L’innovazione portata dal Decreto Legislativo n. 626/94 consta, sostanzialmente, nel cambiamento culturale e operativo richiesto: la gestione della sicurezza e dell’igiene sul lavoro costituisce un elemento effettivo di incremento del rendimento aziendale, sia in termini di riduzione dei costi, sia in relazione al miglioramento delle condizioni di lavoro e dei programmi produttivi. Il recepimento, nella legislazione italiana, delle Direttive Comunitarie riguardanti la sicurezza e la salute negli ambienti di lavoro, attraverso il Decreto Legislativo n. 626/1994 e successive modifiche ha indotto non solo l’ambito privato, ma anche le organizzazioni pubbliche e, in particolare, l’Università degli Studi di Torino, ad una riflessione circa lo stato di applicazione di tali norme.File | Dimensione | Formato | |
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La gestione della sicurezza il caso del alboratorio genetico dell'università di torino - 28.pdf
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