In Italia la moltiplicazione in vitro del nocciolo non ha ancora trovato un’ampia diffusione commerciale a causa della scarsa adattabilità alle condizioni in vitro della specie. Non vi sono, inoltre, conoscenze circa il comportamento delle piante micropropagate negli anni successivi all’impianto. Nel 2012 sono state effettuate prove di micropropagazione su espianti di nocciolo prelevati da germogli di ‘Tonda Gentile Trilobata’ (TGT) ottenute per talea. Sono stati testati cinque substrati di coltura utilizzando come base il mezzo DKW modificato ed aggiunto di diversi livelli di BAP (6-benzilaminopurina) combinati o meno con AgNO3 e glutatione. I mezzi contenenti AgNO3 hanno portato all’ottenimento di buone percentuali di espianti germogliati (>30%) dopo soli 15 giorni dalla messa in vitro, e ad alte percentuali dopo 45 giorni (>75%). Buone prestazioni sono state ottenute anche dal mezzo BAP 5 mg/L, mentre gli altri mezzi presentavano basse percentuali di germogliamento (<30%). Tuttavia, il materiale inserito nel mezzo con solo BAP 2,5 mg/L ha raggiunto il maggior accrescimento dei germogli, mentre gli espianti coltivati nei mezzi con AgNO3 presentavano foglie con colorazione più chiara e diametro maggiore. L’effetto della micropropagazione sullo sviluppo e la fruttificazione delle piante è stato valutato osservando, nel periodo 2002-2012, il comportamento di piante di TGT ottenute tramite margotta di ceppaia e propagazione in vitro. Il confronto tra le due tesi non ha evidenziato differenze statisticamente significative per nessuno dei parametri considerati, tra cui altezza e vigoria delle piante, attitudine pollonifera, produttività e caratteristiche dei frutti alla raccolta. Le piante ottenute in vitro sono risultate in grado di fornire prestazioni non statisticamente differenti rispetto alle piante ottenute con il metodo della margotta di ceppaia. Ricerca finanziata dalla Regione Piemonte e dal MiPAAF con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti.
Adattamento in vitro di espianti di nocciolo (Corylus avellana L.) cv ‘Tonda Gentile Trilobata’ e valutazione agronomica di piante ottenute da micropropagazone
CONTESSA, CECILIA;VALENTINI, Nadia;BOTTA, Roberto
2013-01-01
Abstract
In Italia la moltiplicazione in vitro del nocciolo non ha ancora trovato un’ampia diffusione commerciale a causa della scarsa adattabilità alle condizioni in vitro della specie. Non vi sono, inoltre, conoscenze circa il comportamento delle piante micropropagate negli anni successivi all’impianto. Nel 2012 sono state effettuate prove di micropropagazione su espianti di nocciolo prelevati da germogli di ‘Tonda Gentile Trilobata’ (TGT) ottenute per talea. Sono stati testati cinque substrati di coltura utilizzando come base il mezzo DKW modificato ed aggiunto di diversi livelli di BAP (6-benzilaminopurina) combinati o meno con AgNO3 e glutatione. I mezzi contenenti AgNO3 hanno portato all’ottenimento di buone percentuali di espianti germogliati (>30%) dopo soli 15 giorni dalla messa in vitro, e ad alte percentuali dopo 45 giorni (>75%). Buone prestazioni sono state ottenute anche dal mezzo BAP 5 mg/L, mentre gli altri mezzi presentavano basse percentuali di germogliamento (<30%). Tuttavia, il materiale inserito nel mezzo con solo BAP 2,5 mg/L ha raggiunto il maggior accrescimento dei germogli, mentre gli espianti coltivati nei mezzi con AgNO3 presentavano foglie con colorazione più chiara e diametro maggiore. L’effetto della micropropagazione sullo sviluppo e la fruttificazione delle piante è stato valutato osservando, nel periodo 2002-2012, il comportamento di piante di TGT ottenute tramite margotta di ceppaia e propagazione in vitro. Il confronto tra le due tesi non ha evidenziato differenze statisticamente significative per nessuno dei parametri considerati, tra cui altezza e vigoria delle piante, attitudine pollonifera, produttività e caratteristiche dei frutti alla raccolta. Le piante ottenute in vitro sono risultate in grado di fornire prestazioni non statisticamente differenti rispetto alle piante ottenute con il metodo della margotta di ceppaia. Ricerca finanziata dalla Regione Piemonte e dal MiPAAF con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.