Introduzione Recenti studi hanno osservato nei soggetti affetti da schizofrenia e disturbo bipolare un tasso di mortalità doppio rispetto alla popolazione generale sia per tutte le cause sia per alcune cause specifiche, con un’aspettativa di vita dai 10 ai 25 anni inferiore rispetto a quella dei controlli sani di pari età. Questo differenziale di mortalità si osserva già nei primi due anni dalla dimissione ospedaliera. Per spiegare questo differenziale sono state chiamate in causa sia una maggior vulnerabilità di questi soggetti nei confronti di comportamenti a rischio e patologie correlate agli stili di vita, sia il trattamento con farmaci antipsicotici sia il basso stato socioeconomico. Obiettivi L’obiettivo del presente lavoro è stimare in una coorte di soggetti ricoverati per schizofrenia, disturbo bipolare, stato paranoide e altre psicosi non organiche il rischio di morte per tutte le cause e per alcune cause specifiche a un anno dalla dimissione. Metodi La popolazione in studio è costituita dai soggetti residenti in Torino ricoverati tra il 1° Gennaio 1997 e il 31 Dicembre 2007 per una delle patologie psichiatriche considerate (schizofrenia, disturbo bipolare, stato paranoide e altre psicosi non organiche). Per recuperare altre informazioni di interesse le SDO individuate sono state linkate mediante un codice anonimo univoco all’anagrafe storica torinese, al censimento dell’anno 2001 e all’archivio di mortalità. Sarà studiato l’andamento della mortalità generale per anno, mentre la mortalità specifica e per sottogruppi di diagnosi psichiatrica sarà studiata sull’intero periodo. Verranno calcolati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR) verso la popolazione generale torinese. Risultati Sono state identificate nel periodo 1997-2007 nell’archivio SDO 26.593 dimissioni (in media 2.418 per anno) per una delle patologie psichiatriche considerate, effettuate da 8.107 soggetti di cui 47,3% maschi e 52,7% femmine, con un’età media di 50,2 anni (46,4 anni nei maschi e 53,6 anni nelle femmine). Ogni soggetto è stato ricoverato in media 3,3 volte. Su questi soggetti verranno effettuate le analisi di mortalità. Conclusioni I risultati di questo studio contribuiranno a chiarire se i pazienti affetti da schizofrenia, disturbo bipolare, stato paranoide e altre psicosi non organiche abbiano una mortalità superiore rispetto alla popolazione generale in Italia, ed evidenzieranno l’eventuale necessità di interventi specifici per ridurre tale differenziale.

Mortalità di una coorte di soggetti affetti da schizofrenia, disturbo bipolare, stato paranoide e altre psicosi non organiche ad un anno dal ricovero; confronto con la popolazione generale della Città di Torino

VIGNA-TAGLIANTI, Federica
2013-01-01

Abstract

Introduzione Recenti studi hanno osservato nei soggetti affetti da schizofrenia e disturbo bipolare un tasso di mortalità doppio rispetto alla popolazione generale sia per tutte le cause sia per alcune cause specifiche, con un’aspettativa di vita dai 10 ai 25 anni inferiore rispetto a quella dei controlli sani di pari età. Questo differenziale di mortalità si osserva già nei primi due anni dalla dimissione ospedaliera. Per spiegare questo differenziale sono state chiamate in causa sia una maggior vulnerabilità di questi soggetti nei confronti di comportamenti a rischio e patologie correlate agli stili di vita, sia il trattamento con farmaci antipsicotici sia il basso stato socioeconomico. Obiettivi L’obiettivo del presente lavoro è stimare in una coorte di soggetti ricoverati per schizofrenia, disturbo bipolare, stato paranoide e altre psicosi non organiche il rischio di morte per tutte le cause e per alcune cause specifiche a un anno dalla dimissione. Metodi La popolazione in studio è costituita dai soggetti residenti in Torino ricoverati tra il 1° Gennaio 1997 e il 31 Dicembre 2007 per una delle patologie psichiatriche considerate (schizofrenia, disturbo bipolare, stato paranoide e altre psicosi non organiche). Per recuperare altre informazioni di interesse le SDO individuate sono state linkate mediante un codice anonimo univoco all’anagrafe storica torinese, al censimento dell’anno 2001 e all’archivio di mortalità. Sarà studiato l’andamento della mortalità generale per anno, mentre la mortalità specifica e per sottogruppi di diagnosi psichiatrica sarà studiata sull’intero periodo. Verranno calcolati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR) verso la popolazione generale torinese. Risultati Sono state identificate nel periodo 1997-2007 nell’archivio SDO 26.593 dimissioni (in media 2.418 per anno) per una delle patologie psichiatriche considerate, effettuate da 8.107 soggetti di cui 47,3% maschi e 52,7% femmine, con un’età media di 50,2 anni (46,4 anni nei maschi e 53,6 anni nelle femmine). Ogni soggetto è stato ricoverato in media 3,3 volte. Su questi soggetti verranno effettuate le analisi di mortalità. Conclusioni I risultati di questo studio contribuiranno a chiarire se i pazienti affetti da schizofrenia, disturbo bipolare, stato paranoide e altre psicosi non organiche abbiano una mortalità superiore rispetto alla popolazione generale in Italia, ed evidenzieranno l’eventuale necessità di interventi specifici per ridurre tale differenziale.
2013
il XXXVII Congresso Annuale dell’Associazione Italiana di Epidemiologia
Roma
4-6 Novembre 2013
Atti del congresso
252
252
http://www.epidemiologia.it/sites/www.epidemiologia.it/files/XXXVII_Congresso_AIE/Programma_AIE_2013.pdf
Brambilla R; Diecidue R; Cuomo GL; Vigna-Taglianti F
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/147316
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