Dopo il 1945, e fino almeno alla fine degli anni cinquanta, non nasce in Italia una «nuova» canzone. La popular music nazionale si sviluppa con esiti analoghi a quelli della produzione dell’era fascista, anche grazie alle continuità strutturali dell’industria musicale e dell’EIAR/RAI. La canzone non è percepita come una forma artistica (non nel senso in cui lo sono il cinema o la letteratura), e non gode dell’interesse degli intellettuali. Le estetiche neorealiste codificate nel cinema e nella letteratura hanno un ruolo decisivo nella progettazione di una «nuova» canzone che ambisca a farsi «arte». A partire dalla metà degli anni cinquanta, il discorso sul realismo si intreccia con quello sul «popolare», nel contesto del più ampio dibattito sulla cultura di massa, e rappresenta una delle basi ideologiche su cui è possibile ripensare l’intero campo della canzone, le sue fnalità, le sue ambizioni estetiche. Il saggio traccia i rapporti fra estetiche neorealiste e canzone in Italia, rivolgendo l’attenzione al dibattito critico fra gli anni cinquanta e la prima metà degli anni sessanta.
Realismo e canzone in Italia, 1955-1964. Cantacronache e la canzone italiana da Zavattini ad Adorno
Jacopo Tomatis
2017-01-01
Abstract
Dopo il 1945, e fino almeno alla fine degli anni cinquanta, non nasce in Italia una «nuova» canzone. La popular music nazionale si sviluppa con esiti analoghi a quelli della produzione dell’era fascista, anche grazie alle continuità strutturali dell’industria musicale e dell’EIAR/RAI. La canzone non è percepita come una forma artistica (non nel senso in cui lo sono il cinema o la letteratura), e non gode dell’interesse degli intellettuali. Le estetiche neorealiste codificate nel cinema e nella letteratura hanno un ruolo decisivo nella progettazione di una «nuova» canzone che ambisca a farsi «arte». A partire dalla metà degli anni cinquanta, il discorso sul realismo si intreccia con quello sul «popolare», nel contesto del più ampio dibattito sulla cultura di massa, e rappresenta una delle basi ideologiche su cui è possibile ripensare l’intero campo della canzone, le sue fnalità, le sue ambizioni estetiche. Il saggio traccia i rapporti fra estetiche neorealiste e canzone in Italia, rivolgendo l’attenzione al dibattito critico fra gli anni cinquanta e la prima metà degli anni sessanta.File | Dimensione | Formato | |
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