Le malattie del legno della vite influenzano la produttività e la sopravvivenza della pianta nella maggior parte delle aree viticole del mondo. I patogeni responsabili delle malattie del legno non sono mai stati trovati nelle foglie ed il meccanismo che porta all’apparizione improvvisa e discontinua della colorazione fogliare non è ancora noto. I sintomi sulle foglie si presentano con aree internervali clorotiche ed arrossamenti, seguiti spesso da necrosi. La foglia può mostrare diversi pattern nella colorazione a seconda della sindrome: le foglie con sintomi da black dead arm (BDA) presentano porzioni rosso-viola scuro sulle lamine fino ai margini senza interessamento delle nervature; i sintomi di esca si presentano con aree rosse, spesso delineate da striature gialle, lungo i lembi, con le nervature che rimangono verdi. In questo studio abbiamo valutato la concentrazione (mg/kg di peso secco) ed il profilo degli antociani in foglie di Cabernet Sauvignon e Touriga Nacional sintomatiche di esca e BDA e asintomatiche. Le foglie erano state raccolte nelle annate 2020 e 2021 da viti coltivate nel vigneto sperimentale dell’Instituto Superior de Agronomia di Lisbona. Le foglie asintomatiche di entrambe le cultivar non accumulavano antociani, in accordo con l’assenza di arrossamenti visibili. Al contrario, abbiamo riscontrato l’accumulo di antociani nelle foglie sintomatiche di entrambe le sindromi ed in entrambe le cultivar. La concentrazione totale degli antociani, a prescindere dalla malattia e dall’anno, era sempre più elevata in Cabernet Sauvignon, con concentrazioni fino a 724 mg/kg di peso secco ma con differenze statisticamente non significative tra le due malattie. Il Touriga Nacional ha mostrato un minor accumulo di antociani rispetto a Cabernet Sauvignon in entrambe le annate ed in risposta ad entrambe le malattie. Nei due anni di studio il Touriga Nacional raggiungeva concentrazioni significativamente più elevate (213 mg/kg, P≥0.001), quando le foglie presentavano i sintomi tipici dell’esca rispetto a BDA. Dall’analisi del profilo sono emerse differenze tra i due genotipi: il Cabernet Sauvignon accumulava, nell’ordine ed a prescindere dall’anno e dalla malattia, antociani di-idrossilati (69 % con prevalenza di peonidina 3-O-glucoside), tri-idrossilati (9 % con prevalenza di malvidina 3-O-glucoside) e antociani acil-derivati (22 %). Al contrario, il Touriga Nacional, accumulava antociani di-idrossilati (75 %), triidrossilati (18 %) e acil-derivati (7 %) solo quando mostrava sintomi riconducibili all’esca mentre quando affetto da BDA accumulava quasi esclusivamente antociani di-idrossilati. Lo studio ha evidenziato una netta risposta in termini di accumulo degli antociani a seguito della manifestazione dei sintomi sulle foglie, come atteso. Le differenze delle concentrazioni e dei profili degli antociani sono imputabili sia al genotipo sia alla malattia. Inoltre, sono emersi, da una parte un meccanismo univoco di manifestazione di risposta della vite allo stato di infezione da esca e BDA che si manifesta attraverso l’accumulo di antociani e dall’altra una variabilità, se si considerano la concentrazione assoluta ed il profilo che sono dipendenti dal genotipo. L’accumulo di antociani fogliari potrebbe rappresentare sia una risposta sistemica difensiva, ammettendo un ruolo diretto degli antociani contro i patogeni, sia una conseguenza dell’occlusione delle nervature fogliari, soprattutto periferiche, indotta dalla presenza fisica dei funghi all’interno dei vasi xylematici del legno.
Accumulo di antociani in foglie di Cabernet sauvignon e Touriga Nacional affette da esca e black dead arm.
Chiara Ingra'
;Alessandra Ferrandino
2023-01-01
Abstract
Le malattie del legno della vite influenzano la produttività e la sopravvivenza della pianta nella maggior parte delle aree viticole del mondo. I patogeni responsabili delle malattie del legno non sono mai stati trovati nelle foglie ed il meccanismo che porta all’apparizione improvvisa e discontinua della colorazione fogliare non è ancora noto. I sintomi sulle foglie si presentano con aree internervali clorotiche ed arrossamenti, seguiti spesso da necrosi. La foglia può mostrare diversi pattern nella colorazione a seconda della sindrome: le foglie con sintomi da black dead arm (BDA) presentano porzioni rosso-viola scuro sulle lamine fino ai margini senza interessamento delle nervature; i sintomi di esca si presentano con aree rosse, spesso delineate da striature gialle, lungo i lembi, con le nervature che rimangono verdi. In questo studio abbiamo valutato la concentrazione (mg/kg di peso secco) ed il profilo degli antociani in foglie di Cabernet Sauvignon e Touriga Nacional sintomatiche di esca e BDA e asintomatiche. Le foglie erano state raccolte nelle annate 2020 e 2021 da viti coltivate nel vigneto sperimentale dell’Instituto Superior de Agronomia di Lisbona. Le foglie asintomatiche di entrambe le cultivar non accumulavano antociani, in accordo con l’assenza di arrossamenti visibili. Al contrario, abbiamo riscontrato l’accumulo di antociani nelle foglie sintomatiche di entrambe le sindromi ed in entrambe le cultivar. La concentrazione totale degli antociani, a prescindere dalla malattia e dall’anno, era sempre più elevata in Cabernet Sauvignon, con concentrazioni fino a 724 mg/kg di peso secco ma con differenze statisticamente non significative tra le due malattie. Il Touriga Nacional ha mostrato un minor accumulo di antociani rispetto a Cabernet Sauvignon in entrambe le annate ed in risposta ad entrambe le malattie. Nei due anni di studio il Touriga Nacional raggiungeva concentrazioni significativamente più elevate (213 mg/kg, P≥0.001), quando le foglie presentavano i sintomi tipici dell’esca rispetto a BDA. Dall’analisi del profilo sono emerse differenze tra i due genotipi: il Cabernet Sauvignon accumulava, nell’ordine ed a prescindere dall’anno e dalla malattia, antociani di-idrossilati (69 % con prevalenza di peonidina 3-O-glucoside), tri-idrossilati (9 % con prevalenza di malvidina 3-O-glucoside) e antociani acil-derivati (22 %). Al contrario, il Touriga Nacional, accumulava antociani di-idrossilati (75 %), triidrossilati (18 %) e acil-derivati (7 %) solo quando mostrava sintomi riconducibili all’esca mentre quando affetto da BDA accumulava quasi esclusivamente antociani di-idrossilati. Lo studio ha evidenziato una netta risposta in termini di accumulo degli antociani a seguito della manifestazione dei sintomi sulle foglie, come atteso. Le differenze delle concentrazioni e dei profili degli antociani sono imputabili sia al genotipo sia alla malattia. Inoltre, sono emersi, da una parte un meccanismo univoco di manifestazione di risposta della vite allo stato di infezione da esca e BDA che si manifesta attraverso l’accumulo di antociani e dall’altra una variabilità, se si considerano la concentrazione assoluta ed il profilo che sono dipendenti dal genotipo. L’accumulo di antociani fogliari potrebbe rappresentare sia una risposta sistemica difensiva, ammettendo un ruolo diretto degli antociani contro i patogeni, sia una conseguenza dell’occlusione delle nervature fogliari, soprattutto periferiche, indotta dalla presenza fisica dei funghi all’interno dei vasi xylematici del legno.File | Dimensione | Formato | |
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