La monografia costituisce un’analisi approfondita di quello che è il cuore del comparto vitivinicolo piemontese: le province di Asti, Alessandria e Cuneo. I vigneti presenti in queste tre province forniscono oltre il 98% delle produzioni di vini piemontesi. Nella prima parte dello studio sono state analizzate le basi dati fornite dalle Camere di commercio delle tre province interessate. L’analisi delle superfici iscritte per conduttore evidenzia la massiccia presenza - oltre il 60% - di aziende di piccole dimensioni caratterizzate da superfici vitate che non superano i 2 ha. A tale dato si contrappone però una certa concentrazione delle superfici: in tutte le province il 10% delle aziende più estese conduce una superficie che varia tra il 43 ed il 47% dei totali adibiti a vigneto in ogni provincia. Anche se nelle 3 province la situazione non è omogenea l’età media dei conduttori agricoli è piuttosto elevata, si attesta intorno ai 58 anni. Le società rivestono un ruolo di una certa importanza in tale contesto viticolo in quanto, pur rappresentando in termini di numerosità soltanto il 5%, i terreni da queste condotti occupano il 16% delle superfici vitate. Nella seconda parte dello studio è stata condotta l’analisi della fase di vinificazione. Dapprima sono state analizzate le Denunce Uve allo scopo di stabilire le destinazioni delle uve. Le uve prodotte possono essere vinificate in proprio, conferite alle cantine sociali oppure vendute a terzi. Una prima lettura di tali dati sembra suggerire come i principali operatori nella fase di vinificazione siano le cantine vinicole a carattere industriale. In realtà un’ulteriore analisi di tali dati ha evidenziato come la categoria dei vinificatori, come operatori della filiera, ricopra un ruolo più limitato di quanto non emerga da questa prima analisi dei flussi di vendita. I dati che emergono dal quadro complessivo evidenziano, data l’elevata frammentarietà del quadro produttivo e la alquanto ridotta omogeneità del settore delle trasformazioni, come sia incerta la possibilità di arrivare nel medio termine sia ad un discreto accorpamento delle superfici che ad un forte incremento della quantità vinificata direttamente dalle aziende a discapito di cantine sociali e vinificatori.
La filiera vitivinicola in Piemonte: un'analisi sulle grandi province produttrici: Alessandria, Asti e Cuneo
MASSAGLIA, STEFANO;BORRA, Danielle;CASTELLANI, Luigi;MANCUSO, Teresina;MAZZARINO, Simonetta
2009-01-01
Abstract
La monografia costituisce un’analisi approfondita di quello che è il cuore del comparto vitivinicolo piemontese: le province di Asti, Alessandria e Cuneo. I vigneti presenti in queste tre province forniscono oltre il 98% delle produzioni di vini piemontesi. Nella prima parte dello studio sono state analizzate le basi dati fornite dalle Camere di commercio delle tre province interessate. L’analisi delle superfici iscritte per conduttore evidenzia la massiccia presenza - oltre il 60% - di aziende di piccole dimensioni caratterizzate da superfici vitate che non superano i 2 ha. A tale dato si contrappone però una certa concentrazione delle superfici: in tutte le province il 10% delle aziende più estese conduce una superficie che varia tra il 43 ed il 47% dei totali adibiti a vigneto in ogni provincia. Anche se nelle 3 province la situazione non è omogenea l’età media dei conduttori agricoli è piuttosto elevata, si attesta intorno ai 58 anni. Le società rivestono un ruolo di una certa importanza in tale contesto viticolo in quanto, pur rappresentando in termini di numerosità soltanto il 5%, i terreni da queste condotti occupano il 16% delle superfici vitate. Nella seconda parte dello studio è stata condotta l’analisi della fase di vinificazione. Dapprima sono state analizzate le Denunce Uve allo scopo di stabilire le destinazioni delle uve. Le uve prodotte possono essere vinificate in proprio, conferite alle cantine sociali oppure vendute a terzi. Una prima lettura di tali dati sembra suggerire come i principali operatori nella fase di vinificazione siano le cantine vinicole a carattere industriale. In realtà un’ulteriore analisi di tali dati ha evidenziato come la categoria dei vinificatori, come operatori della filiera, ricopra un ruolo più limitato di quanto non emerga da questa prima analisi dei flussi di vendita. I dati che emergono dal quadro complessivo evidenziano, data l’elevata frammentarietà del quadro produttivo e la alquanto ridotta omogeneità del settore delle trasformazioni, come sia incerta la possibilità di arrivare nel medio termine sia ad un discreto accorpamento delle superfici che ad un forte incremento della quantità vinificata direttamente dalle aziende a discapito di cantine sociali e vinificatori.File | Dimensione | Formato | |
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