Introduzione - L’uso problematico di sostanze stupefacenti rappresenta una delle principali cause di morte tra i giovani adulti in Italia e in molti altri paesi europei. Per valutare l’impatto dei trattamenti offerti dal sistema dei servizi per le tossicodipendenze in Italia, è stato disegnato e condotto lo studio VEdeTTE (Valutazione di efficacia dei trattamenti per le tossicodipendenze da eroina). Obiettivi dello studio è la valutazione dell’efficacia pratica degli interventi in termini di riduzione della mortalità e di ritenzione in trattamento. Materiali e Metodi - La popolazione in studio è costituita da tossicodipendenti da oppiacei arruolati presso 115 SerT tra Settembre 1998 e Marzo 2001. Un questionario all’ingresso e una scheda di registrazione interventi hanno permesso di descrivere le caratteristiche degli arruolati e tutti i trattamenti a cui sono stati esposti durante il periodo in studio. I trattamenti sono stati sintetizzati in cicli di trattamento e terapie. Lo stato in vita al 31/03/2001 è stato accertato presso il servizio di arruolamento e, per le persone non più in carico, presso il comune di ultima residenza. Il rischio di abbandono del trattamento è stato studiato tramite un modello di Cox. Sono stati calcolati i tassi di mortalità per tutte le cause e causa-specifici e i Rapporti Standardizzati di Mortalità (SMR). Il Rischio Attribuibile di Popolazione (PAR) è stato calcolato utilizzando le stime dell’SMR e le stime di prevalenza relative all’anno 2000 pubblicate dall’EMCDDA. Per lo studio della mortalità rispetto al trattamento, l’analisi è stata limitata al periodo di 18 mesi in cui i servizi hanno registrato le informazioni sui trattamenti effettuati dalle persone arruolate. La popolazione in studio è costituita da 10258 tossicodipendenti per un totale di 13538 anni-persona di osservazione. Risultati – Nei 18 mesi dello studio è stato proposto di partecipare a 15.779 soggetti. Di questi il 24,6% ha rifiutato; 10.363 soggetti sono stati inclusi nell’analisi degli interventi terapeutici, per un totale di 40286 episodi di trattamento (33831 cicli e 15197 terapie). Dopo 179 giorni di trattamento il 50% degli utenti è ancora in terapia. Il fattore predittivo più significativo della ritenzione sembra essere il tipo di terapia, con alcune differenze tra incidenti e reingressi; la ritenzione risulta maggiore per gli utenti per i quali al trattamento è stato associata una psicoterapia o un intervento psico-sociale e la terapia metadonica è somministrata a dosaggi superiori a 59 mg. Nel periodo di follow-up di mortalità, che ha avuto una durata massima di 24 mesi, si sono verificati 190 decessi, di cui 70 per overdose (36.8%). Il tasso di mortalità per tutte le cause è pari a 12.0/1000 a-p (95% I.C.: 5.4-18.6): 12.7 per i maschi e 8.4 per le femmine. Il tasso di mortalità per AIDS è 2.5/1000 a-p (I.C. 95%: 0.7-4.2) e quello per overdose a 2.8/1000 a-p (I.C. 95%: 1.1-4.5). L’SMR per le donne è 22.8 (I.C. 95% 16.5-31.5) e 7 per i maschi (I.C. 95% 5.7-7.8). Il rischio attribuibile di popolazione (PAR) evidenzia che, nel 2000, il 6.5 % (LC 95% 5.5-7.5) dei decessi in Italia nella fascia di età 15-69 è riconducibile alla tossicodipendenza da eroina. Il tasso di mortalità per overdose per le persone in trattamento è pari a 0.98 /1000 a-p mentre sale a 10.64/1000 a-p fuori trattamento (RR= 10.9, I.C. 95% 5.3-22.1). Il rischio relativo di morte per overdose, rispetto a quello in trattamento, passa da 25.2 nei 15 giorni successivi all’uscita dal trattamento a 7.2 dopo più di 50 giorni. Discussione - I risultati confermano il notevole eccesso di mortalità dei tossicodipendenti da eroina rispetto alla popolazione generale; le stime ottenute sono più basse di quelle di altri studi condotti in Italia negli anni passati. Tenendo conto che la mortalità per overdose nella popolazione generale è in calo dal 1997, questi dati suggeriscono l’esistenza di un trend discendente di mortalità. I risultati di questo studio confermano che il trattamento, a prescindere dalla sua tipologia, ha di per sé un effetto protettivo per la mortalità, e suggeriscono che la ritenzione in trattamento dovrebbe essere l’obiettivo primario degli interventi terapeutici per la dipendenza da eroina.
Impatto dei trattamenti sulla mortalità dei tossicodipendenti
VIGNA-TAGLIANTI, Federica;
2005-01-01
Abstract
Introduzione - L’uso problematico di sostanze stupefacenti rappresenta una delle principali cause di morte tra i giovani adulti in Italia e in molti altri paesi europei. Per valutare l’impatto dei trattamenti offerti dal sistema dei servizi per le tossicodipendenze in Italia, è stato disegnato e condotto lo studio VEdeTTE (Valutazione di efficacia dei trattamenti per le tossicodipendenze da eroina). Obiettivi dello studio è la valutazione dell’efficacia pratica degli interventi in termini di riduzione della mortalità e di ritenzione in trattamento. Materiali e Metodi - La popolazione in studio è costituita da tossicodipendenti da oppiacei arruolati presso 115 SerT tra Settembre 1998 e Marzo 2001. Un questionario all’ingresso e una scheda di registrazione interventi hanno permesso di descrivere le caratteristiche degli arruolati e tutti i trattamenti a cui sono stati esposti durante il periodo in studio. I trattamenti sono stati sintetizzati in cicli di trattamento e terapie. Lo stato in vita al 31/03/2001 è stato accertato presso il servizio di arruolamento e, per le persone non più in carico, presso il comune di ultima residenza. Il rischio di abbandono del trattamento è stato studiato tramite un modello di Cox. Sono stati calcolati i tassi di mortalità per tutte le cause e causa-specifici e i Rapporti Standardizzati di Mortalità (SMR). Il Rischio Attribuibile di Popolazione (PAR) è stato calcolato utilizzando le stime dell’SMR e le stime di prevalenza relative all’anno 2000 pubblicate dall’EMCDDA. Per lo studio della mortalità rispetto al trattamento, l’analisi è stata limitata al periodo di 18 mesi in cui i servizi hanno registrato le informazioni sui trattamenti effettuati dalle persone arruolate. La popolazione in studio è costituita da 10258 tossicodipendenti per un totale di 13538 anni-persona di osservazione. Risultati – Nei 18 mesi dello studio è stato proposto di partecipare a 15.779 soggetti. Di questi il 24,6% ha rifiutato; 10.363 soggetti sono stati inclusi nell’analisi degli interventi terapeutici, per un totale di 40286 episodi di trattamento (33831 cicli e 15197 terapie). Dopo 179 giorni di trattamento il 50% degli utenti è ancora in terapia. Il fattore predittivo più significativo della ritenzione sembra essere il tipo di terapia, con alcune differenze tra incidenti e reingressi; la ritenzione risulta maggiore per gli utenti per i quali al trattamento è stato associata una psicoterapia o un intervento psico-sociale e la terapia metadonica è somministrata a dosaggi superiori a 59 mg. Nel periodo di follow-up di mortalità, che ha avuto una durata massima di 24 mesi, si sono verificati 190 decessi, di cui 70 per overdose (36.8%). Il tasso di mortalità per tutte le cause è pari a 12.0/1000 a-p (95% I.C.: 5.4-18.6): 12.7 per i maschi e 8.4 per le femmine. Il tasso di mortalità per AIDS è 2.5/1000 a-p (I.C. 95%: 0.7-4.2) e quello per overdose a 2.8/1000 a-p (I.C. 95%: 1.1-4.5). L’SMR per le donne è 22.8 (I.C. 95% 16.5-31.5) e 7 per i maschi (I.C. 95% 5.7-7.8). Il rischio attribuibile di popolazione (PAR) evidenzia che, nel 2000, il 6.5 % (LC 95% 5.5-7.5) dei decessi in Italia nella fascia di età 15-69 è riconducibile alla tossicodipendenza da eroina. Il tasso di mortalità per overdose per le persone in trattamento è pari a 0.98 /1000 a-p mentre sale a 10.64/1000 a-p fuori trattamento (RR= 10.9, I.C. 95% 5.3-22.1). Il rischio relativo di morte per overdose, rispetto a quello in trattamento, passa da 25.2 nei 15 giorni successivi all’uscita dal trattamento a 7.2 dopo più di 50 giorni. Discussione - I risultati confermano il notevole eccesso di mortalità dei tossicodipendenti da eroina rispetto alla popolazione generale; le stime ottenute sono più basse di quelle di altri studi condotti in Italia negli anni passati. Tenendo conto che la mortalità per overdose nella popolazione generale è in calo dal 1997, questi dati suggeriscono l’esistenza di un trend discendente di mortalità. I risultati di questo studio confermano che il trattamento, a prescindere dalla sua tipologia, ha di per sé un effetto protettivo per la mortalità, e suggeriscono che la ritenzione in trattamento dovrebbe essere l’obiettivo primario degli interventi terapeutici per la dipendenza da eroina.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.