Introduzione. La dipendenza da eroina si manifesta nei due sessi con rilevanti differenze, che interessano tutti gli stadi della dipendenza: i fattori di rischio, le caratteristiche di uso, le modalità di accesso ai servizi per il trattamento, i trattamenti, e gli esiti. Tali differenze di genere sono state discusse in alcune pubblicazioni (NIDA 1996, IREFREA 2000), ma di fatto la letteratura disponibile, prevalentemente di impronta psicosociale, non riesce o non si è posta come obiettivo di motivare tali differenze. Il nostro gruppo di lavoro si propone di descrivere le differenze di genere nella coorte VEdeTTE, in relazione a caratteristiche individuali e di trattamento, discutendo i fattori di protezione e di rischio per lo sviluppo della dipendenza da eroina e la prognosi, tentando di inquadrarle in un framework unitario, che tenga conto delle evidenze prodotte dalle diverse discipline: la clinica, la psicologia, la sociologia. Nonostante lo studio VEdeTTE nasca originariamente per valutare l’efficacia dei trattamenti, ed il sesso femminile nella coorte sia sottorappresentato rispetto agli utenti SerT, i dati raccolti si prestano ad indagare e a tentare di interpretare le differenze di genere nella tossicodipendenza da eroina. Materiali e metodi. La popolazione in studio è costituita dai tossicodipendenti da eroina arruolati nello studio VEdeTTE (10454 soggetti nel periodo Settembre 1998 - Marzo 2001, per un totale di 48.902 trattamenti e 41.602 cicli di trattamento). Sono state analizzate: le differenze di genere alla presa in carico, i percorsi terapeutici, i fattori di rischio per l’abbandono del trattamento di mantenimento con metadone. Risultati. Alla presa in carico, le donne sono più frequentemente coniugate, separate o divorziate e vedove rispetto agli uomini; più frequentemente vivono con il partner o i figli, sono laureate o diplomate e non hanno un lavoro stabile. Si presentano al SerT in età più giovane, più frequentemente sono HIV positive o in AIDS conclamato e con maggior frequenza scambiano siringhe e strumenti. Usano in maggior proporzione ansiolitici e sedativi ma meno alcol degli uomini, e più frequentemente hanno avuto una diagnosi psichiatrica aggiuntiva. Le differenze maschi/femmine nei sintomi e disturbi psichici prima di iniziare l’uso di sostanze sono statisticamente significative per la maggior parte delle variabili in analisi: perdita di interessi, depressione, comportamenti autolesivi e tentativi di suicidio. Le differenze si attenuano ma restano statisticamente significative per i sintomi ed i disturbi psichici manifestati dopo l’inizio dell’uso di sostanze. Per quanto riguarda i trattamenti si evidenzia una differenza statisticamente significativa nella proporzione relativa di trattamenti tra donne e uomini per quanto riguarda la psicoterapia (più frequente tra le donne), il ricorso a trattamenti farmacologici non sostitutivi e il centro crisi (entrambi più frequenti tra gli uomini). Limitatamente ai primi due cicli, i primi due percorsi più frequenti non mostrano differenze tra i sessi. Le sequenze successive mostrano invece delle differenze tra i sessi; gli uomini prediligono comunque il trattamento farmacologico sostitutivo, a scalare o a mantenimento, mentre le donne effettuano anche terapie di sostegno. Nei primi 18 mesi dello studio il 21.8% delle donne ha abbandonato il trattamento di mantenimento con metadone (n=56) contro il 28.3% degli uomini (n=488), pari ad un tasso di 520 abbandoni per mille anni persona negli uomini contro 346 abbandoni per mille anni persona nelle donne. La differenza appare statisticamente significativa, l’Hazard Ratio grezzo (donne verso uomini) è pari a 0.71, p=0.015. Le variabili indicative di disagio sociale (sistemazione abitativa e condizione lavorativa non stabili), così come lo scambio di siringhe e strumenti risultano determinanti dell’abbandono del trattamento in entrambi i generi, ma l’effetto è più accentuato tra le donne. Una tossicodipendenza recente è significativamente associata con un aumento del rischio di abbandono negli uomini, mentre nelle donne sembra svolgere un effetto protettivo. Le medie e le alte dosi di metadone sono protettive nei confronti dell’abbandono in entrambi i generi, ma nelle donne l’effetto delle dosi elevate (>60mg/die) è molto più evidente (HR=0.32, 95%CI: 0.13-0.81 vs HR=0.62, 95%CI: 0.46-0.82 negli uomini). I trattamenti psicosociali associati sono protettivi sia negli uomini che nelle donne, senza particolari differenze. Conclusioni. Dalle analisi effettuate nell’ambito dello studio VEdeTTE, emergono differenze di genere sia alla presa in carico che per quanto riguarda i percorsi terapeutici e i determinanti dell’abbandono del trattamento di mantenimento con metadone. Appare dunque necessario sviluppare un approccio di genere nell’assistenza ai tossicodipendenti, con la creazione di contesti di cura maggiormente attenti alla specificità femminile.

Le differenze di genere nella tossicodipendenza da eroina

VERSINO, Elisabetta;VIGNA-TAGLIANTI, Federica;
2005-01-01

Abstract

Introduzione. La dipendenza da eroina si manifesta nei due sessi con rilevanti differenze, che interessano tutti gli stadi della dipendenza: i fattori di rischio, le caratteristiche di uso, le modalità di accesso ai servizi per il trattamento, i trattamenti, e gli esiti. Tali differenze di genere sono state discusse in alcune pubblicazioni (NIDA 1996, IREFREA 2000), ma di fatto la letteratura disponibile, prevalentemente di impronta psicosociale, non riesce o non si è posta come obiettivo di motivare tali differenze. Il nostro gruppo di lavoro si propone di descrivere le differenze di genere nella coorte VEdeTTE, in relazione a caratteristiche individuali e di trattamento, discutendo i fattori di protezione e di rischio per lo sviluppo della dipendenza da eroina e la prognosi, tentando di inquadrarle in un framework unitario, che tenga conto delle evidenze prodotte dalle diverse discipline: la clinica, la psicologia, la sociologia. Nonostante lo studio VEdeTTE nasca originariamente per valutare l’efficacia dei trattamenti, ed il sesso femminile nella coorte sia sottorappresentato rispetto agli utenti SerT, i dati raccolti si prestano ad indagare e a tentare di interpretare le differenze di genere nella tossicodipendenza da eroina. Materiali e metodi. La popolazione in studio è costituita dai tossicodipendenti da eroina arruolati nello studio VEdeTTE (10454 soggetti nel periodo Settembre 1998 - Marzo 2001, per un totale di 48.902 trattamenti e 41.602 cicli di trattamento). Sono state analizzate: le differenze di genere alla presa in carico, i percorsi terapeutici, i fattori di rischio per l’abbandono del trattamento di mantenimento con metadone. Risultati. Alla presa in carico, le donne sono più frequentemente coniugate, separate o divorziate e vedove rispetto agli uomini; più frequentemente vivono con il partner o i figli, sono laureate o diplomate e non hanno un lavoro stabile. Si presentano al SerT in età più giovane, più frequentemente sono HIV positive o in AIDS conclamato e con maggior frequenza scambiano siringhe e strumenti. Usano in maggior proporzione ansiolitici e sedativi ma meno alcol degli uomini, e più frequentemente hanno avuto una diagnosi psichiatrica aggiuntiva. Le differenze maschi/femmine nei sintomi e disturbi psichici prima di iniziare l’uso di sostanze sono statisticamente significative per la maggior parte delle variabili in analisi: perdita di interessi, depressione, comportamenti autolesivi e tentativi di suicidio. Le differenze si attenuano ma restano statisticamente significative per i sintomi ed i disturbi psichici manifestati dopo l’inizio dell’uso di sostanze. Per quanto riguarda i trattamenti si evidenzia una differenza statisticamente significativa nella proporzione relativa di trattamenti tra donne e uomini per quanto riguarda la psicoterapia (più frequente tra le donne), il ricorso a trattamenti farmacologici non sostitutivi e il centro crisi (entrambi più frequenti tra gli uomini). Limitatamente ai primi due cicli, i primi due percorsi più frequenti non mostrano differenze tra i sessi. Le sequenze successive mostrano invece delle differenze tra i sessi; gli uomini prediligono comunque il trattamento farmacologico sostitutivo, a scalare o a mantenimento, mentre le donne effettuano anche terapie di sostegno. Nei primi 18 mesi dello studio il 21.8% delle donne ha abbandonato il trattamento di mantenimento con metadone (n=56) contro il 28.3% degli uomini (n=488), pari ad un tasso di 520 abbandoni per mille anni persona negli uomini contro 346 abbandoni per mille anni persona nelle donne. La differenza appare statisticamente significativa, l’Hazard Ratio grezzo (donne verso uomini) è pari a 0.71, p=0.015. Le variabili indicative di disagio sociale (sistemazione abitativa e condizione lavorativa non stabili), così come lo scambio di siringhe e strumenti risultano determinanti dell’abbandono del trattamento in entrambi i generi, ma l’effetto è più accentuato tra le donne. Una tossicodipendenza recente è significativamente associata con un aumento del rischio di abbandono negli uomini, mentre nelle donne sembra svolgere un effetto protettivo. Le medie e le alte dosi di metadone sono protettive nei confronti dell’abbandono in entrambi i generi, ma nelle donne l’effetto delle dosi elevate (>60mg/die) è molto più evidente (HR=0.32, 95%CI: 0.13-0.81 vs HR=0.62, 95%CI: 0.46-0.82 negli uomini). I trattamenti psicosociali associati sono protettivi sia negli uomini che nelle donne, senza particolari differenze. Conclusioni. Dalle analisi effettuate nell’ambito dello studio VEdeTTE, emergono differenze di genere sia alla presa in carico che per quanto riguarda i percorsi terapeutici e i determinanti dell’abbandono del trattamento di mantenimento con metadone. Appare dunque necessario sviluppare un approccio di genere nell’assistenza ai tossicodipendenti, con la creazione di contesti di cura maggiormente attenti alla specificità femminile.
2005
Convegno della Società Italiana Tossicodipendenze: "L’addiction nella Medicina e nella Società"
Bari, Italy
15-17 maggio 2005
Atti del Convegno della Società Italiana Tossicodipendenze: "L’addiction nella Medicina e nella Società"
SITD
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http://www.sitd.it/sitd/index.php
Burroni P; Versino E; Vigna-Taglianti F; Beccaria F; Garneri M; Rotelli M; Picciolini A.
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