Introduzione: Il cinema è utilizzato nella formazione in ambito sanitario per la capacità di suscitare le diverse emozioni e sentimenti riguardo alla malattia e di evidenziare i valori e le strategie con cui viene affrontata e gestita la salute. Il cinema può rivestire anche un’importanza strategica nel promuovere e facilitare la riflessione degli studenti in merito alle modalità con cui affrontare le molteplici situazioni che si determinano nella relazione di cura con la persona assistita. Obiettivi: A partire dalla visione del film esercitare la capacità di problematizzare rispetto a situazioni complesse con elevato coinvolgimento emotivo; individuare le problematiche legate all’etica del quotidiano a partire dalla vicenda filmica; formulare una argomentazione dettagliata che metta in evidenza la capacità decisionali e di giudizio etico. Materiali e metodi: L’esperienza didattica è stata progettata in modo congiunto dal corso di Laurea in Infermieristica di Torino con l’Haute Ecole de la Santé La Source di Losanna, all’interno di una attività elettiva finalizzata all’approfondimento di tematiche etiche. E’ stata rivolta agli studenti del terzo anno di corso e si è realizzata nel gennaio 2011 presso l’Istituto svizzero. Successivamente verrà replicata nel mese di settembre 2011 a Torino. Durante le attività didattiche programmate è stato proiettato film “Lo scafandro e la farfalla” di Julian Schnabel (2007) nel quale il protagonista fu colpito da ictus con una sindrome rara, la sindrome locked-in, che prima lo gettò in un coma profondo e poi lo rese immobile, lasciando lucida e perfettamente consapevole la sua mente. Al termine della proiezione è stato somministrata una griglia di analisi, compilata individualmente, seguita da un lavoro in piccoli gruppi ed una discussione guidata in plenaria. E’ stata effettuato al termine del modulo una rilevazione del gradimento. Risultati: 15 studenti hanno partecipato all’attività didattica. La maggior parte di loro ha evidenziato gli aspetti legati alla comunicazione, come si parla ai pazienti, che tipo di parole vengono utilizzate, quali idee e valori veicolano. Un secondo aspetto riguarda il consenso alle cure: come si fornisce o meno una informazione chiara al paziente. A questi si aggiunge l’importanza del rispetto, della dignità della persona assistita in riferimento al rischio di essere trattati come un oggetto. In particolare vengono sottolineati gli episodi in cui il paziente non può sottrarsi alle cure, per la sua impossibilità di far conoscere agli altri il suo parere. Nella vicenda rappresentata nel film un lato emergono da un lato le finalità dell’equipe curante, dall’altro le attese ed il progetto di vita della persona assistita. Nel questionario di gradimento l’esperienza è stata valutata positivamente dagli studenti, che hanno reputato il film interessante per gli interrogativi che suscita, coinvolgente e ricco di emozioni. Taluni studenti avrebbero preferito discutere il film direttamente in plenaria, con un maggior tempo a disposizione per un ulteriore approfondimento. Conclusione: Dai risultati ottenuti si evidenzia un riscontro positivo della metodologia che affronta la tematica dell’etica nelle cure fornendo molti spunti per la riflessione. L’utilizzo del film, molto apprezzato da tutti gli studenti, aiuta ad affrontare con maggiore concretezza ed esemplificazione la tematica etica e della relazione con la persona assistita.
Il film “Lo scafandro e la farfalla”: una esperienza didattica nella formazione infermieristica in Italia e Svizzera
GARRINO, LORENZA;
2011-01-01
Abstract
Introduzione: Il cinema è utilizzato nella formazione in ambito sanitario per la capacità di suscitare le diverse emozioni e sentimenti riguardo alla malattia e di evidenziare i valori e le strategie con cui viene affrontata e gestita la salute. Il cinema può rivestire anche un’importanza strategica nel promuovere e facilitare la riflessione degli studenti in merito alle modalità con cui affrontare le molteplici situazioni che si determinano nella relazione di cura con la persona assistita. Obiettivi: A partire dalla visione del film esercitare la capacità di problematizzare rispetto a situazioni complesse con elevato coinvolgimento emotivo; individuare le problematiche legate all’etica del quotidiano a partire dalla vicenda filmica; formulare una argomentazione dettagliata che metta in evidenza la capacità decisionali e di giudizio etico. Materiali e metodi: L’esperienza didattica è stata progettata in modo congiunto dal corso di Laurea in Infermieristica di Torino con l’Haute Ecole de la Santé La Source di Losanna, all’interno di una attività elettiva finalizzata all’approfondimento di tematiche etiche. E’ stata rivolta agli studenti del terzo anno di corso e si è realizzata nel gennaio 2011 presso l’Istituto svizzero. Successivamente verrà replicata nel mese di settembre 2011 a Torino. Durante le attività didattiche programmate è stato proiettato film “Lo scafandro e la farfalla” di Julian Schnabel (2007) nel quale il protagonista fu colpito da ictus con una sindrome rara, la sindrome locked-in, che prima lo gettò in un coma profondo e poi lo rese immobile, lasciando lucida e perfettamente consapevole la sua mente. Al termine della proiezione è stato somministrata una griglia di analisi, compilata individualmente, seguita da un lavoro in piccoli gruppi ed una discussione guidata in plenaria. E’ stata effettuato al termine del modulo una rilevazione del gradimento. Risultati: 15 studenti hanno partecipato all’attività didattica. La maggior parte di loro ha evidenziato gli aspetti legati alla comunicazione, come si parla ai pazienti, che tipo di parole vengono utilizzate, quali idee e valori veicolano. Un secondo aspetto riguarda il consenso alle cure: come si fornisce o meno una informazione chiara al paziente. A questi si aggiunge l’importanza del rispetto, della dignità della persona assistita in riferimento al rischio di essere trattati come un oggetto. In particolare vengono sottolineati gli episodi in cui il paziente non può sottrarsi alle cure, per la sua impossibilità di far conoscere agli altri il suo parere. Nella vicenda rappresentata nel film un lato emergono da un lato le finalità dell’equipe curante, dall’altro le attese ed il progetto di vita della persona assistita. Nel questionario di gradimento l’esperienza è stata valutata positivamente dagli studenti, che hanno reputato il film interessante per gli interrogativi che suscita, coinvolgente e ricco di emozioni. Taluni studenti avrebbero preferito discutere il film direttamente in plenaria, con un maggior tempo a disposizione per un ulteriore approfondimento. Conclusione: Dai risultati ottenuti si evidenzia un riscontro positivo della metodologia che affronta la tematica dell’etica nelle cure fornendo molti spunti per la riflessione. L’utilizzo del film, molto apprezzato da tutti gli studenti, aiuta ad affrontare con maggiore concretezza ed esemplificazione la tematica etica e della relazione con la persona assistita.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.