The interest in the auditory ossicles of the non-human Primates and Man has intensified and developed especially since the 1960s, thanks to the works of Masali (1964, 1971) and Masali and Chiarelli (1965a, b, 1967). The morphometric analyses of these cranial elements in Primates, also with multivariate analysis techniques, have revealed their taxonomic and phylogenetic usefulness; subsequent researches have proposed the use of these structures in characterizing ancient human populations with the evaluation of their morphological distance (Siori et al., 1987; Masali e Micheletti Cremasco, 2006). The Primate ear bone collection, preserved at the Department of Animal and Human Biology, University of Turin, has recently been reviewed and increased with new specimens. A morphometric analysis of the revised collection has been performed. During the review there was evidence of pathological cases in Cercopithecinae, Colobinae and Callithricidae. ----------------------------------------------------------- L’interesse per gli ossicini dell’udito dei Primati non-umani e dell’Uomo si è intensificato e sviluppato soprattutto a partire dagli anni ’60, grazie a Masali (1964, 1971) e Masali e Chiarelli (1965a, b; 1967). L’analisi morfologica e morfometrica di questi elementi cranici, anche con l’utilizzo di statistiche multivariate, ha rivelato la loro utilità tassonomica e filogenetica; successive ricerche hanno condotto all’utilizzo di queste strutture nel tentativo di caratterizzare popolazioni umane antiche e valutare la loro distanza morfologica (Siori et al., 1987; Masali e Micheletti Cremasco, 2006). La collezione di ossicini dell’udito di Primati, conservata presso il Dipartimento di Biologia animale e dell’Uomo dell’Università di Torino, è stata recentemente oggetto di riordino e revisione nonché di integrazione numerica. Gli specimens di ultima introduzione sono stati utilizzati per l'individuazione di caratteri diagnostici genere-specifici e la rideterminazione di alcuni ossicini. Sulla collezione revisionata è stato quindi possibile effettuare un’indagine morfometrica con l'utilizzo di disegni eseguiti a microscopio con camera lucida e immagini digitali, ed identificare alcuni casi patologici attualmente in studio, che interes
La collezione di ossicini dell’udito di Primati dell’Università di Torino: revisione, sviluppo e studio di esemplari patologici.
SIORI, Maria Stella;LIGABUE, Franca;MICHELETTI CREMASCO, MARGHERITA
2011-01-01
Abstract
The interest in the auditory ossicles of the non-human Primates and Man has intensified and developed especially since the 1960s, thanks to the works of Masali (1964, 1971) and Masali and Chiarelli (1965a, b, 1967). The morphometric analyses of these cranial elements in Primates, also with multivariate analysis techniques, have revealed their taxonomic and phylogenetic usefulness; subsequent researches have proposed the use of these structures in characterizing ancient human populations with the evaluation of their morphological distance (Siori et al., 1987; Masali e Micheletti Cremasco, 2006). The Primate ear bone collection, preserved at the Department of Animal and Human Biology, University of Turin, has recently been reviewed and increased with new specimens. A morphometric analysis of the revised collection has been performed. During the review there was evidence of pathological cases in Cercopithecinae, Colobinae and Callithricidae. ----------------------------------------------------------- L’interesse per gli ossicini dell’udito dei Primati non-umani e dell’Uomo si è intensificato e sviluppato soprattutto a partire dagli anni ’60, grazie a Masali (1964, 1971) e Masali e Chiarelli (1965a, b; 1967). L’analisi morfologica e morfometrica di questi elementi cranici, anche con l’utilizzo di statistiche multivariate, ha rivelato la loro utilità tassonomica e filogenetica; successive ricerche hanno condotto all’utilizzo di queste strutture nel tentativo di caratterizzare popolazioni umane antiche e valutare la loro distanza morfologica (Siori et al., 1987; Masali e Micheletti Cremasco, 2006). La collezione di ossicini dell’udito di Primati, conservata presso il Dipartimento di Biologia animale e dell’Uomo dell’Università di Torino, è stata recentemente oggetto di riordino e revisione nonché di integrazione numerica. Gli specimens di ultima introduzione sono stati utilizzati per l'individuazione di caratteri diagnostici genere-specifici e la rideterminazione di alcuni ossicini. Sulla collezione revisionata è stato quindi possibile effettuare un’indagine morfometrica con l'utilizzo di disegni eseguiti a microscopio con camera lucida e immagini digitali, ed identificare alcuni casi patologici attualmente in studio, che interesI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.