La buprenorfina è una molecola di sintesi largamente impiegata nella terapia di dismissione da oppiacei. È pratica comune monitorare, attraverso le analisi su campioni biologici, le assunzioni a lungo termine di buprenorfina per i pazienti in terapia. Scopo di questo lavoro è stato uno studio inter-individuale della possibile correlazione tra dose di buprenorfina assunta e la concentrazione rilevata nel capello. Inoltre, è stata eseguita un’analisi segmentale del capello per verificare se a note variazioni di dosaggio nel lungo periodo (massimo di 6 mesi) fosse possibile associare corrispondenti variazioni intra-individuali nella concentrazione di buprenorfina. Infine, dall’interpretazione dei dati quantitativi, sono state tratte alcune conclusioni sui valori di cut-off da applicare. Per la determinazione quantitativa della buprenorfina e norbuprenorfina, è stato sviluppato e validato un metodo UHPLC-MS/MS con cui è possibile raggiungere limiti di quantificazione dell’ordine di unità di pg/mg. Il pretrattamento dei capelli consisteva in una digestione basica del campione, seguita da un’estrazione liquido-liquido con metanolo. Il metodo è stato utilizzato per l’analisi di 79 campioni reali, prelevati da soggetti in terapia di dismissione da oppiacei, confermando la presenza di una correlazione positiva tra la dose assunta (2-21 mg/die di farmaco) e concentrazione somma di buprenorfina e norbuprenorfina nel capello. Tuttavia, è stata osservata una elevata variabilità inter-individuale, probabilmente riconducibile (i) alla raccolta di informazioni da questionari self-report, con possibili inesattezze e/o discrepanze tra le dichiarazioni e i consumi reali; (ii) il differente grado di incorporazione della sostanza nel capello, a seconda del colore e delle condizioni della struttura cheratinica, che di fatto compromette la capacità di prevedere il dosaggio di buprenorfina assunto in relazione alla concentrazione nel capello. Per contro, l’analisi segmentale si è dimostrata affidabile per la ricostruzione temporale delle assunzioni intra-soggetto, sebbene sia necessario estendere lo studio per valutarne con maggiore robustezza le potenzialità e i limiti nelle indagini retrospettive a lungo termine. In ultimo, il valore di 10 pg/mg, suggerito dalle società scientifiche sia a livello nazionale che internazionale, appare un affidabile valore di cut-off per la buprenorfina nel capello.
Monitoraggio della buprenorfina nella terapia di dismissione da oppiacei mediante analisi del capello
GERACE, ENRICO;PIRRO, VALENTINA;A. Salomone;VINCENTI, Marco
2013-01-01
Abstract
La buprenorfina è una molecola di sintesi largamente impiegata nella terapia di dismissione da oppiacei. È pratica comune monitorare, attraverso le analisi su campioni biologici, le assunzioni a lungo termine di buprenorfina per i pazienti in terapia. Scopo di questo lavoro è stato uno studio inter-individuale della possibile correlazione tra dose di buprenorfina assunta e la concentrazione rilevata nel capello. Inoltre, è stata eseguita un’analisi segmentale del capello per verificare se a note variazioni di dosaggio nel lungo periodo (massimo di 6 mesi) fosse possibile associare corrispondenti variazioni intra-individuali nella concentrazione di buprenorfina. Infine, dall’interpretazione dei dati quantitativi, sono state tratte alcune conclusioni sui valori di cut-off da applicare. Per la determinazione quantitativa della buprenorfina e norbuprenorfina, è stato sviluppato e validato un metodo UHPLC-MS/MS con cui è possibile raggiungere limiti di quantificazione dell’ordine di unità di pg/mg. Il pretrattamento dei capelli consisteva in una digestione basica del campione, seguita da un’estrazione liquido-liquido con metanolo. Il metodo è stato utilizzato per l’analisi di 79 campioni reali, prelevati da soggetti in terapia di dismissione da oppiacei, confermando la presenza di una correlazione positiva tra la dose assunta (2-21 mg/die di farmaco) e concentrazione somma di buprenorfina e norbuprenorfina nel capello. Tuttavia, è stata osservata una elevata variabilità inter-individuale, probabilmente riconducibile (i) alla raccolta di informazioni da questionari self-report, con possibili inesattezze e/o discrepanze tra le dichiarazioni e i consumi reali; (ii) il differente grado di incorporazione della sostanza nel capello, a seconda del colore e delle condizioni della struttura cheratinica, che di fatto compromette la capacità di prevedere il dosaggio di buprenorfina assunto in relazione alla concentrazione nel capello. Per contro, l’analisi segmentale si è dimostrata affidabile per la ricostruzione temporale delle assunzioni intra-soggetto, sebbene sia necessario estendere lo studio per valutarne con maggiore robustezza le potenzialità e i limiti nelle indagini retrospettive a lungo termine. In ultimo, il valore di 10 pg/mg, suggerito dalle società scientifiche sia a livello nazionale che internazionale, appare un affidabile valore di cut-off per la buprenorfina nel capello.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.