Nel 2002 è stato introdotto in Italia il Cinipide galligeno, Dryocosmus kuriphilus (Yasumatsu), un imenottero originario della Cina verso il quale C. sativa risulta essere molto sensibile; in breve tempo è diventato uno dei fitofagi più pericolosi in tutti gli areali di diffusione del castagno, in particolare nella provincia di Cuneo. La sua presenza ha effetti negativi sia sullo sviluppo della pianta sia sulla produzione. La lotta chimica è risultata inefficace, mentre quella biologica sembra essere più promettente, soprattutto a livello forestale. Tra le iniziative intraprese per fronteggiare l’emergenza, vi è stata quella di valutare se in cultivar diverse si manifesti un differente livello di infestazione riconducibile a meccanismi di resistenza della pianta o di preferenza da parte dell’insetto. Dal 2004 ad oggi 65 cultivar sono state inserite in moduli realizzati con rete antinsetto appositamente allestiti presso il Vivaio Regionale Gambarello di Chiusa Pesio (CN). Dopo l’esecuzione di rilievi morfologici e fenologici, le piante sono state sperimentalmente infestate con il Dryocosmus kuriphilus. I rilievi eseguiti nel mese di giugno dell’anno successivo hanno permesso di verificare le conseguenze dell’ovideposizione del cinipide sulle piante dei differenti genotipi di castagno e di stilare una classificazione in base alla sensibilità delle cultivar. I risultati indicano che la maggior parte delle cultivar appartenenti al germoplasma nazionale inserite in prova sono sensibili all’imenottero. Fra gli ibridi eurogiapponesi, la Bouche de Betizac e la Marsol si collocano agli estremi della scala di sensibilità: sul primo non è stata rilevata presenza di galle, mentre il numero massimo di galle è stato conteggiato sugli esemplari appartenenti all’ibrido Marsol. Sono stati inoltre selezionati, all’interno di una collezione rappresentativa della variabilità castanicola europea situata in un’area altamente infestata, alcuni individui che non hanno mai prodotto galle; se la resistenza persisterà anche in condizioni di isolamento, potranno essere impiegati per la riforestazione. Analisi di Differential Display condotte su gemme infestate e non, hanno ipotizzato l’attivazione di una risposta ipersensibile alla ripresa vegetativa per Bouche de Bétizac. Per quanto riguarda la sopravvivenza della larva nella pianta è stata confermata l’ipotesi nutritiva con il ritrovamento di sequenze omologhe a geni che codificano per enzimi della via biosintetica dei lipidi e per proteine coinvolte nello sviluppo embrionale. Una maggiore comprensione dei meccanismi consentirà di mettere a punto una tecnica di selezione precoce tra i semenzali.
Valutazione della sensibilità varietale al cinipide galligeno in cultivar di castagno e meccanismi molecolari di risposta all'insetto
SARTOR, CHIARA;TORELLO MARINONI, Daniela;BECCARO, GABRIELE LORIS;MELLANO, Maria Gabriella;BOUNOUS, Giancarlo;BOTTA, Roberto;QUACCHIA, Ambra;ALMA, Alberto
2010-01-01
Abstract
Nel 2002 è stato introdotto in Italia il Cinipide galligeno, Dryocosmus kuriphilus (Yasumatsu), un imenottero originario della Cina verso il quale C. sativa risulta essere molto sensibile; in breve tempo è diventato uno dei fitofagi più pericolosi in tutti gli areali di diffusione del castagno, in particolare nella provincia di Cuneo. La sua presenza ha effetti negativi sia sullo sviluppo della pianta sia sulla produzione. La lotta chimica è risultata inefficace, mentre quella biologica sembra essere più promettente, soprattutto a livello forestale. Tra le iniziative intraprese per fronteggiare l’emergenza, vi è stata quella di valutare se in cultivar diverse si manifesti un differente livello di infestazione riconducibile a meccanismi di resistenza della pianta o di preferenza da parte dell’insetto. Dal 2004 ad oggi 65 cultivar sono state inserite in moduli realizzati con rete antinsetto appositamente allestiti presso il Vivaio Regionale Gambarello di Chiusa Pesio (CN). Dopo l’esecuzione di rilievi morfologici e fenologici, le piante sono state sperimentalmente infestate con il Dryocosmus kuriphilus. I rilievi eseguiti nel mese di giugno dell’anno successivo hanno permesso di verificare le conseguenze dell’ovideposizione del cinipide sulle piante dei differenti genotipi di castagno e di stilare una classificazione in base alla sensibilità delle cultivar. I risultati indicano che la maggior parte delle cultivar appartenenti al germoplasma nazionale inserite in prova sono sensibili all’imenottero. Fra gli ibridi eurogiapponesi, la Bouche de Betizac e la Marsol si collocano agli estremi della scala di sensibilità: sul primo non è stata rilevata presenza di galle, mentre il numero massimo di galle è stato conteggiato sugli esemplari appartenenti all’ibrido Marsol. Sono stati inoltre selezionati, all’interno di una collezione rappresentativa della variabilità castanicola europea situata in un’area altamente infestata, alcuni individui che non hanno mai prodotto galle; se la resistenza persisterà anche in condizioni di isolamento, potranno essere impiegati per la riforestazione. Analisi di Differential Display condotte su gemme infestate e non, hanno ipotizzato l’attivazione di una risposta ipersensibile alla ripresa vegetativa per Bouche de Bétizac. Per quanto riguarda la sopravvivenza della larva nella pianta è stata confermata l’ipotesi nutritiva con il ritrovamento di sequenze omologhe a geni che codificano per enzimi della via biosintetica dei lipidi e per proteine coinvolte nello sviluppo embrionale. Una maggiore comprensione dei meccanismi consentirà di mettere a punto una tecnica di selezione precoce tra i semenzali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.