XLVIII Convegno annuale della SIDEA – Udine 29-30 Settembre 2011. Tematica: Tipicità e sicurezza delle produzioni agroalimentari Autori: Teresina Mancuso1, Stefano Massaglia1, Luigi Castellani1, Manuela Casale1, Amedeo Reyneri2. 1Università degli Studi di Torino, Facoltà di Agraria, Dipartimento di Economia e Ingegneria Agraria Forestale e Ambientale; 2Università degli Studi di Torino, Facoltà di Agraria, Dipartimento di Agronomia, Selvicoltura e Gestione del Territorio. Autore corrispondente: teresina.mancuso@unito.it (tel. 011-670.87.24) Titolo: “La filiera del frumento tenero in Piemonte. La fase dello stoccaggio: analisi strutturale-organizzativa, gestione della qualità e salubrità delle produzioni, problematiche e prospettive”. Riassunto contributo. Obiettivi. Nel 2008-2011 è stato sviluppato un progetto finanziato dalla Regione Piemonte dal titolo Integrated chain for the production of wheat with high technological and health quality. Il progetto ha analizzato la filiera della produzione e trasformazione regionale del frumento, coinvolgendo Istituzioni scientifiche (tre Dipartimenti universitari, l’Unità di Sant’Angelo Lodigiano del CRA), agricoltori, tecnici, molini e i 3 maggiori centri consortili di stoccaggio della regione. Il Piemonte, terza regione italiana per la produzione di frumento tenero, importa circa il 60-65% di granella, per la maggior parte frumento di elevata qualità proveniente da Francia, Austria, USA, Canada. Data la necessità dell’industria dello stoccaggio e molitoria di ottenere un cereale di elevata qualità, sia in termini di sanità della granella (contaminanti) che di elevato contenuto proteico e in glutine, sono stati oggetto di indagine tutti i componenti della filiera. L’idea alla base del progetto è di ri-disegnare la filiera regionale, allo scopo di incrementare la produzione dal punto di vista quali-quantitativo e di migliorare le caratteristiche tecnologiche delle farine e la salubrità dei prodotti finiti. In particolare in questo lavoro si espongono alcuni dei risultati emersi dall’indagine diretta svolta sulle imprese dello stoccaggio e, più in generale, sull’insieme della filiera del frumento tenero regionale. Materiali e Metodi. Per studiare le imprese dello stoccaggio si è impiegato un questionario appositamente predisposto allo scopo di acquisire informazioni strutturali, organizzative, quantitative, di mercato, tali da permettere di dare una dimensione economica alle attività di raccolta della granella, nonché di svolgere una analisi swot. Per quanto concerne il campione oggetto di analisi, le imprese dello stoccaggio esaminate acquisiscono circa un terzo del frumento tenero prodotto annualmente sul territorio. La filiera nel suo insieme è stata indagata tramite raccolte di statistiche ufficiali, interviste ad esperti del settore e questionari proposti ai diversi operatori. Risultati: cenni - Dall’indagine svolta sulla filiera sono scaturiti numerosi elementi di conoscenza circa gli operatori, le relazioni tra le fasi di tipo contrattuale e non, la definizione dei flussi in entrata ed in uscita di granella e di farine etc. - Le imprese che stoccano il grano raccolto, sono l’elemento di raccordo tra la produzione e la trasformazione: è in questa fase che il frumento deve essere selezionato in base alla categoria commerciale; a seconda delle borse merci, si distinguono almeno 5 categorie di frumento tenero. La possibilità di differenziare le partite di granella, separandole fisicamente, determina la capacità di rispondere alle esigenze dell’acquirente. Dal lavoro svolto, si è osservato che la metà dei centri di stoccaggio indagati (37 su 74) non ha fosse di ricevimento o ne presenta una sola; 26 su 74 ne posseggono due. Risulta pertanto molto difficoltoso realizzare la differenziazione e avviare rapporti di integrazione verticale, anche tramite contratti e sistemi premianti la qualità della granella. Si sottolinea poi un’altra notevole criticità, dovuta al fatto che i 3 maggiori centri cooperativi affiancati da alcuni altri medi operatori, raccolgono solo un terzo del prodotto regionale: da ciò si desume una elevata frammentazione della raccolta e una carenza strutturale che in alcune aree della regione incide più che in altre. - Un approfondimento è stato condotto sulle relazioni contrattuali individuate tra gli operatori intervistati, allo scopo di individuare l’incidenza dei quantitativi di frumento tenero oggetto di specifiche contrattuali sul totale annualmente prodotto, e a focalizzare l’acquirente interessato ad approvvigionamenti di particolare qualità (per esempio, granella ottenuta con appositi trattamenti di difesa fitosanitaria in campo, per diminuire o evitare l’insorgere di infezioni fungine).

La filiera del frumento tenero in Piemonte. La fase dello stoccaggio: analisi strutturale-organizzativa, gestione della qualità e salubrità delle produzioni, problematiche e prospettive

MANCUSO, Teresina;MASSAGLIA, STEFANO;CASTELLANI, Luigi;Manuela Casale;REYNERI, Amedeo
2011-01-01

Abstract

XLVIII Convegno annuale della SIDEA – Udine 29-30 Settembre 2011. Tematica: Tipicità e sicurezza delle produzioni agroalimentari Autori: Teresina Mancuso1, Stefano Massaglia1, Luigi Castellani1, Manuela Casale1, Amedeo Reyneri2. 1Università degli Studi di Torino, Facoltà di Agraria, Dipartimento di Economia e Ingegneria Agraria Forestale e Ambientale; 2Università degli Studi di Torino, Facoltà di Agraria, Dipartimento di Agronomia, Selvicoltura e Gestione del Territorio. Autore corrispondente: teresina.mancuso@unito.it (tel. 011-670.87.24) Titolo: “La filiera del frumento tenero in Piemonte. La fase dello stoccaggio: analisi strutturale-organizzativa, gestione della qualità e salubrità delle produzioni, problematiche e prospettive”. Riassunto contributo. Obiettivi. Nel 2008-2011 è stato sviluppato un progetto finanziato dalla Regione Piemonte dal titolo Integrated chain for the production of wheat with high technological and health quality. Il progetto ha analizzato la filiera della produzione e trasformazione regionale del frumento, coinvolgendo Istituzioni scientifiche (tre Dipartimenti universitari, l’Unità di Sant’Angelo Lodigiano del CRA), agricoltori, tecnici, molini e i 3 maggiori centri consortili di stoccaggio della regione. Il Piemonte, terza regione italiana per la produzione di frumento tenero, importa circa il 60-65% di granella, per la maggior parte frumento di elevata qualità proveniente da Francia, Austria, USA, Canada. Data la necessità dell’industria dello stoccaggio e molitoria di ottenere un cereale di elevata qualità, sia in termini di sanità della granella (contaminanti) che di elevato contenuto proteico e in glutine, sono stati oggetto di indagine tutti i componenti della filiera. L’idea alla base del progetto è di ri-disegnare la filiera regionale, allo scopo di incrementare la produzione dal punto di vista quali-quantitativo e di migliorare le caratteristiche tecnologiche delle farine e la salubrità dei prodotti finiti. In particolare in questo lavoro si espongono alcuni dei risultati emersi dall’indagine diretta svolta sulle imprese dello stoccaggio e, più in generale, sull’insieme della filiera del frumento tenero regionale. Materiali e Metodi. Per studiare le imprese dello stoccaggio si è impiegato un questionario appositamente predisposto allo scopo di acquisire informazioni strutturali, organizzative, quantitative, di mercato, tali da permettere di dare una dimensione economica alle attività di raccolta della granella, nonché di svolgere una analisi swot. Per quanto concerne il campione oggetto di analisi, le imprese dello stoccaggio esaminate acquisiscono circa un terzo del frumento tenero prodotto annualmente sul territorio. La filiera nel suo insieme è stata indagata tramite raccolte di statistiche ufficiali, interviste ad esperti del settore e questionari proposti ai diversi operatori. Risultati: cenni - Dall’indagine svolta sulla filiera sono scaturiti numerosi elementi di conoscenza circa gli operatori, le relazioni tra le fasi di tipo contrattuale e non, la definizione dei flussi in entrata ed in uscita di granella e di farine etc. - Le imprese che stoccano il grano raccolto, sono l’elemento di raccordo tra la produzione e la trasformazione: è in questa fase che il frumento deve essere selezionato in base alla categoria commerciale; a seconda delle borse merci, si distinguono almeno 5 categorie di frumento tenero. La possibilità di differenziare le partite di granella, separandole fisicamente, determina la capacità di rispondere alle esigenze dell’acquirente. Dal lavoro svolto, si è osservato che la metà dei centri di stoccaggio indagati (37 su 74) non ha fosse di ricevimento o ne presenta una sola; 26 su 74 ne posseggono due. Risulta pertanto molto difficoltoso realizzare la differenziazione e avviare rapporti di integrazione verticale, anche tramite contratti e sistemi premianti la qualità della granella. Si sottolinea poi un’altra notevole criticità, dovuta al fatto che i 3 maggiori centri cooperativi affiancati da alcuni altri medi operatori, raccolgono solo un terzo del prodotto regionale: da ciò si desume una elevata frammentazione della raccolta e una carenza strutturale che in alcune aree della regione incide più che in altre. - Un approfondimento è stato condotto sulle relazioni contrattuali individuate tra gli operatori intervistati, allo scopo di individuare l’incidenza dei quantitativi di frumento tenero oggetto di specifiche contrattuali sul totale annualmente prodotto, e a focalizzare l’acquirente interessato ad approvvigionamenti di particolare qualità (per esempio, granella ottenuta con appositi trattamenti di difesa fitosanitaria in campo, per diminuire o evitare l’insorgere di infezioni fungine).
2011
http://www.sidea.org/sidea/Programma.html
Teresina Mancuso; Stefano Massaglia; Luigi Castellani; Manuela Casale; Amedeo Reyneri
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