La Leucoencefalopatia Megalencefalica con Cisti subcorticali (MLC) è una malattia autosomica recessiva caratterizzata da atassia cerebellare precoce, spasticità, macrocefalia, un progressivo coinvolgimento dei tratti piramidali e declino cognitivo. Nei pazienti MLC sono state identificate mutazioni in due geni: MLC1 (22q13.33; 75% dei casi) e HEPACAM (11q24; 5-10% dei casi). Nei restanti casi MLC non sono presenti mutazioni in questi due geni, suggerendo un’ulteriore eterogeneità genetica o la presenza di mutazioni di difficile identificazione. Abbiamo studiato una paziente con sintomatologia compatibile con MLC (presenza delle tipiche cisti subcorticali e progressivo deficit motorio). L’analisi di linkage della famiglia (paziente, madre e nove fratelli sani) ha escluso il coinvolgimento del gene HEPACAM, e mostrato un aplotipo in omozigosi al locus MLC1 nella paziente. La ricerca di mutazioni negli esoni codificanti del gene (dal 2 al 12), tuttavia, è risultata negativa. Analizzando il cDNA da linfoblasti, suddiviso in cinque frammenti parzialmente sovrapposti, abbiamo identificato un’anomalia di splicing che consiste nella presenza di un frammento di dimensioni superiori all’atteso dovuto all’inserzione di uno pseudoesone di 246 bp tra gli esoni 10 ed 11. L’ultima base di questo pseudo-esone è mutata rispetto alla sequenza di riferimento: c.895-226T>G. La sostituzione causa l’attivazione di un sito donatore di splicing, la cui forza valutata in silico passa da 0,20 (wt) a 0,95 (mut), e l’utilizzo di un sito criptico accettore 245 bp a monte della mutazione (score 0,97) La mutazione c.895-226T>G non è una variante nota e non è stata trovata in un gruppo di 400 cromosomi di controllo. L’effetto della mutazione sullo splicing è stato confermato mediante un saggio “minigene”. Si tratta della prima mutazione di splicing deep-intronic, che causa l’inserzione di uno pseudo-esone, descritta in MLC: queste mutazioni possono spiegare parte dei casi negativi allo screening dei geni noti. Nel tentativo di correggere questo difetto genetico, studieremo l’applicazione di oligonucleotidi antisenso morfolinati, il cui uso è già descritto in letteratura per mutazioni con effetto analogo.

Una mutazione di splicing con inserzione di uno pseudo-esone in un caso di leucoencefalopatia megalencefalica con cisti subcorticali

MANCINI, CECILIA;BRUSSINO, Alessandro;BRUSCO, Alfredo
2011-01-01

Abstract

La Leucoencefalopatia Megalencefalica con Cisti subcorticali (MLC) è una malattia autosomica recessiva caratterizzata da atassia cerebellare precoce, spasticità, macrocefalia, un progressivo coinvolgimento dei tratti piramidali e declino cognitivo. Nei pazienti MLC sono state identificate mutazioni in due geni: MLC1 (22q13.33; 75% dei casi) e HEPACAM (11q24; 5-10% dei casi). Nei restanti casi MLC non sono presenti mutazioni in questi due geni, suggerendo un’ulteriore eterogeneità genetica o la presenza di mutazioni di difficile identificazione. Abbiamo studiato una paziente con sintomatologia compatibile con MLC (presenza delle tipiche cisti subcorticali e progressivo deficit motorio). L’analisi di linkage della famiglia (paziente, madre e nove fratelli sani) ha escluso il coinvolgimento del gene HEPACAM, e mostrato un aplotipo in omozigosi al locus MLC1 nella paziente. La ricerca di mutazioni negli esoni codificanti del gene (dal 2 al 12), tuttavia, è risultata negativa. Analizzando il cDNA da linfoblasti, suddiviso in cinque frammenti parzialmente sovrapposti, abbiamo identificato un’anomalia di splicing che consiste nella presenza di un frammento di dimensioni superiori all’atteso dovuto all’inserzione di uno pseudoesone di 246 bp tra gli esoni 10 ed 11. L’ultima base di questo pseudo-esone è mutata rispetto alla sequenza di riferimento: c.895-226T>G. La sostituzione causa l’attivazione di un sito donatore di splicing, la cui forza valutata in silico passa da 0,20 (wt) a 0,95 (mut), e l’utilizzo di un sito criptico accettore 245 bp a monte della mutazione (score 0,97) La mutazione c.895-226T>G non è una variante nota e non è stata trovata in un gruppo di 400 cromosomi di controllo. L’effetto della mutazione sullo splicing è stato confermato mediante un saggio “minigene”. Si tratta della prima mutazione di splicing deep-intronic, che causa l’inserzione di uno pseudo-esone, descritta in MLC: queste mutazioni possono spiegare parte dei casi negativi allo screening dei geni noti. Nel tentativo di correggere questo difetto genetico, studieremo l’applicazione di oligonucleotidi antisenso morfolinati, il cui uso è già descritto in letteratura per mutazioni con effetto analogo.
2011
XIV Congresso Nazionale della Società Italiana di Genetica Umana (SIGU)
Milano
13-16 novembre 2011
Abstract XIV congresso SIGU
Società Italiana di Genetica Umana
185
185
MLC1; leukoencephalopathy
Mancini C; Scalzitti L; Vaula G; Brussino A; Brusco A
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/97545
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact