Il propanile è un erbicida di post-emergenza largamente impiegato in risaia prevalentemente per il controllo di infestanti graminacee (Echinochloa spp.). Introdotto in Italia nel 1960, il suo uso nel nostro paese è attualmente autorizzato, in via eccezionale, alle dosi di 0.5 kg ha-1 per un massimo di due applicazioni. Nelle infestanti sensibili la sua azione si manifesta a livello del trasporto elettronico durante il processo fotosintetico. Come ampiamente documentato in letteratura, il propanile viene degradato enzimaticamente a 3,4 dicloranilina (DCA) nelle piante, nel suolo e nelle acque. In una sperimentazione di campo, realizzata nel triennio 2004-2006 a Vercelli, è stato studiato il comportamento ambientale del propanile e del suo principale metabolita (3.4 dicloroanilina) nelle acque di sommersione e nel suolo. In tre sistemi risicoli caratterizzati da diversa gestione della fertilizzazione, delle lavorazioni e della sommersione. I sistemi colturali messi a confronto erano: (AUT) aratura autunnale con interramento residui colturali; (LIQ) aratura autunnale con distribuzione di liquame ed interramento dei residui colturali; (ASC) aratura primaverile con interramento dei residui colturali e semina interrata. Il propanile è stato applicato a 28 giorni dalla semina alla dose di 4.8 kg ha-1 p.a. Nei sistemi AUT e LIQ le camere erano state sgrondate nei due giorni precedenti, mentre nel caso del sistema ASC l’applicazione del prodotto è avvenuta su suolo asciutto. Tutte le camere sono quindi state sommerse in un periodo compreso tra 4-9 giorni successivi al trattamento. Campioni di acqua e di suolo sono stati prelevati prima del trattamento, immediatamente dopo, quindi ad intervalli di tempo crescenti. I limiti analitici di rilevabilità per il propanile e la 3,4 dicloroanilina sono risultati pari a 0.25 µg L-1 e 0.37 µg L-1 nell’acqua e 0.016 mg kg-1 e 0.024 mg kg-1, nel suolo. I risultati ottenuti hanno evidenziato una rapida degradazione del propanile in 3,4 dicloroanilina in entrambi i comparti ambientali considerati (acqua e suolo). La rapidità di tale degradazione non ha permesso di individuare differenze attribuibili alla tipologia di sistema colturale sulla dinamica di dissipazione del propanile o del suo principale metabolita. Il tempo di emivita del propanile nell’acqua è risultato inferiore a 5 giorni nelle acque ed a 2 giorni nel suolo.

Comportamento dell’erbicida propanile e del suo principale metabolita (3,4 dicloroanilina) in sistemi colturali risicoli caratterizzati da diversa gestione agronomica

MILAN, MARCO;VIDOTTO, Francesco;NEGRE, Michèle;PIANO, Serenella;FERRERO, Aldo
2010-01-01

Abstract

Il propanile è un erbicida di post-emergenza largamente impiegato in risaia prevalentemente per il controllo di infestanti graminacee (Echinochloa spp.). Introdotto in Italia nel 1960, il suo uso nel nostro paese è attualmente autorizzato, in via eccezionale, alle dosi di 0.5 kg ha-1 per un massimo di due applicazioni. Nelle infestanti sensibili la sua azione si manifesta a livello del trasporto elettronico durante il processo fotosintetico. Come ampiamente documentato in letteratura, il propanile viene degradato enzimaticamente a 3,4 dicloranilina (DCA) nelle piante, nel suolo e nelle acque. In una sperimentazione di campo, realizzata nel triennio 2004-2006 a Vercelli, è stato studiato il comportamento ambientale del propanile e del suo principale metabolita (3.4 dicloroanilina) nelle acque di sommersione e nel suolo. In tre sistemi risicoli caratterizzati da diversa gestione della fertilizzazione, delle lavorazioni e della sommersione. I sistemi colturali messi a confronto erano: (AUT) aratura autunnale con interramento residui colturali; (LIQ) aratura autunnale con distribuzione di liquame ed interramento dei residui colturali; (ASC) aratura primaverile con interramento dei residui colturali e semina interrata. Il propanile è stato applicato a 28 giorni dalla semina alla dose di 4.8 kg ha-1 p.a. Nei sistemi AUT e LIQ le camere erano state sgrondate nei due giorni precedenti, mentre nel caso del sistema ASC l’applicazione del prodotto è avvenuta su suolo asciutto. Tutte le camere sono quindi state sommerse in un periodo compreso tra 4-9 giorni successivi al trattamento. Campioni di acqua e di suolo sono stati prelevati prima del trattamento, immediatamente dopo, quindi ad intervalli di tempo crescenti. I limiti analitici di rilevabilità per il propanile e la 3,4 dicloroanilina sono risultati pari a 0.25 µg L-1 e 0.37 µg L-1 nell’acqua e 0.016 mg kg-1 e 0.024 mg kg-1, nel suolo. I risultati ottenuti hanno evidenziato una rapida degradazione del propanile in 3,4 dicloroanilina in entrambi i comparti ambientali considerati (acqua e suolo). La rapidità di tale degradazione non ha permesso di individuare differenze attribuibili alla tipologia di sistema colturale sulla dinamica di dissipazione del propanile o del suo principale metabolita. Il tempo di emivita del propanile nell’acqua è risultato inferiore a 5 giorni nelle acque ed a 2 giorni nel suolo.
2010
8° Convegno Nazionale Fitofarmaci e ambiente
Roma
12/05/2010-13/05/2010
8° Convegno Nazionale Fitofarmaci e ambiente-Raccolta abstract
Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - Gruppo di lavoro Fitofarmaci delle Agenzie Ambientali
41
41
propanile; 3; 4 dicloroanilina; destino ambientale; gestione agronomica
M. Milan; F. Vidotto; M. Negre; S. Piano; A. Ferrero
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